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LA ‘NDRANGHETA A REGGIO EMILIA. UN CASO DI CONQUISTA DAL BASSO


                  Il fenomeno estorsivo non assume più unicamente la forma classica di un
             esborso, periodico o una tantum, di una somma di denaro, ma tende invece a
             vestirsi in altre forme, scoprendo modalità più elaborate .
                                                                   (36)
                  Tra queste, la principale è senza dubbio l’impiego di fatture per prestazioni
             inesistenti volto a occultare il reato di estorsione all’interno di un rapporto for-
             malmente legale (utile per “coprire” anche i reati di usura e frode fiscale). Il
             sistema delle false fatturazioni produce l’effetto aggiuntivo di alzare il grado di
             complicità  degli  stessi  imprenditori  taglieggiati.  Costoro,  oltre  a  crearsi  un
             riscontro documentale che legittimi i rapporti economici con soggetti affiliati ai
             clan, possono infatti recuperare l’Iva a credito, diventando (consapevoli) com-
             partecipi di una truffa ai danni dello Stato .
                                                     (37)
                  La propensione del clan verso forme estorsive più sfumate e “cooperati-
             ve”, testimonierebbe una propensione adattiva del gruppo mafioso crotonese,
             e in particolare la sua abilità a intercettare le esigenze di un segmento impren-
             ditoriale alle prese con i rigori della crisi economica e della stretta sul credito .
                                                                                      (38)
                  Non è casuale, in proposito, che tra i numerosi capi di imputazione con-
             tenuti nell’ordinanza di custodia cautelare dell’inchiesta “Aemilia”, il tradiziona-
             le pizzo non sia mai stato contestato.



                                     L’evoluzione del modello estorsivo


             Fase I: sudditanza     Rapporto subalterno vittima-estorsore.

             Fase II: Compartecipazione  Rapporto cooperativo imprenditore-estorsore



             (35) - Tribunale di Bologna, ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Aiello
                  Giuseppe + 202, Gip Alberto Ziroldi, 15 gennaio 2015, pag. 209.
             (36) - Direzione Investigativa Antimafia, Relazione semestrale, primo semestre, 2013.
             (37) - CROSS, Terzo rapporto trimestrale sulle aree settentrionali per la presidenza della Commissione parla-
                  mentare di inchiesta sul fenomeno mafioso, Milano, Cross, Università degli studi di Milano, 2015,
                  pag. 42.
             (38) - Vittorio METE,  Origine  ed  evoluzione  di  un  insediamento  “tradizionale”.  La  ‘ndrangheta  a  Reggio
                  Emilia,  in  Rocco SCIARRONE,  (a  cura  di),  Mafie  del  Nord.  Strategie  criminali  e  contesti  locali,
                  Donzelli, Roma, 2014, pag. 288.

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