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L’ARMA A TUTELA DELL’AGROALIMENTARE
Infatti, i prodotti tipici agroalimentari hanno uno stretto legame con le
collettività, motivato anche dal nesso storico con le tradizioni locali.
Considerare un prodotto tradizionale vuol dire originare l’idea di alimento dalla
materia prima peculiare del territorio, passando per le metodologie di lavorazio-
ne consolidate nel tempo, al fine di ottenere un prodotto finale caratterizzato
da originalità e dotato di unicità.
I vari stadi di lavorazione del prodotto vengono disciplinati da precisi e
severi protocolli, frutto di una ricerca accuratamente mirata, allo scopo di otte-
nere sempre e comunque un alimento rispondente alla reale tradizione locale,
nel rispetto inderogabile dei medesimi canoni e di altrettanto inderogabili pre-
scrizioni di lavorazione, tali da connettere il vino o l’alimento esclusivamente ad
una sola effettiva provenienza territoriale. I disciplinari sono la linea di condotta
che conferisce autenticità e genuinità al prodotto, strumento di garanzia a favo-
re sia del consumatore sia della stessa filiera produttiva che, così, vede una tutela
maggiore per ogni tentativo di contraffazione, imitazione o evocazione.
L’etichettatura costituisce la Carta d’identità del prodotto alimentare, utile
a consentire al consumatore di scegliere il prodotto che effettivamente intende
acquistare; la non veridicità dei dati in etichettatura, di contro, con indicazioni
fuorvianti, come, per esempio, che un alimento possegga determinate caratte-
ristiche che, in realtà, possono rinvenirsi in tutti gli alimenti di quella categoria,
costituisce una pratica fraudolenta e ingannevole. A maggior ragione l’etichet-
tatura dei prodotti a marchio di tutela riporta ulteriori elementi inerenti l’origi-
ne, la produzione, la lavorazione, la conservazione. Quello delle denominazioni
rappresenta un’eccellenza nazionale, tenuto conto che, trattandosi di un ricono-
scimento per i prodotti alimentari dei paesi comunitari, l’Italia vanta circa il
70% del totale europeo, affermandosi con 523 vini e 291 cibi. Le uniche STG
sono dei prodotti tipici nazionali: la pizza napoletana e la mozzarella.
Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, che istituisce il Registro delle
denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tra-
dizionali garantite. A livello interviene il D.Lgs. 61/2010 dell’8 novembre 2010 che ribadisce
la possibilità in Italia di mantenere le denominazioni:
- IGT = (indicazione Geografica tipica);
- DOC = (Denominazione di Origine Controllata);
- DOCG = (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).
Le disposizioni sanzionatorie del comparto si rinvengono nel D.Lgs. 297/2004.
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