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2^ CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AMBIENTE



               primo, sicurezza alimentare, clima e disastri sono inestricabilmente legati. Le
               popolazioni più povere sono le più vulnerabili sotto i tre profili. Secondo: glo-
               balmente, i rischi riguardanti sicurezza alimentare, mezzi di sostentamento e la
               vita stessa delle persone hanno raggiunto un livello mai visto. Terzo: abbiamo
               davanti  due  scenari  estremi  per  il  futuro.  Ricordando  le  parole  del  Ministro
               dell’Ambiente nelle sue considerazioni d’apertura, Chourlaton ha sottolineato
               che “perdiamo o vinciamo tutti”.
                    Calum Mac Donald ha preso la parola a conclusione della prima mattinata
               di lavori. Il focus del suo intervento ha avuto ad oggetto i crimini ambientali. Il
               valore economico dei crimini ambientali sta crescendo a un ritmo tre volte mag-
               giore di quello dell’economia globale. Secondo un rapporto recentemente pub-
               blicato da UNET e dall’Interpol, una stima del valore dei crimini ambientali
               oscilla tra i 91 e i 258 miliardi di dollari statunitensi, un valore del 26% più gran-
               de rispetto a quanto stimato nel 2014. Anche il minimo di questo range è supe-
               riore al traffico illegale di armi da fuoco, tale da diventare la quarta più grande
               attività criminale nel mondo, dopo droga, contrabbando e contraffazione e traf-
               fico di esseri umani. Il Dr. MacDonald si è poi soffermato sulle attività assunte
               per  contrastare  questi  crimini  da  parte  dell’organizzazione  che  egli  dirige,
               l’Agenzia per la Protezione Ambientale scozzese.
                    Il secondo Panel è stato moderato da Andrey Kushlin, che ha cominciato
               ponendo l’accento sull’esistenza di un’equazione molto evidente e ben cono-
               sciuta, quella per cui senza lo stato di diritto e una corretta governance, non ci
               può  essere  uno  sviluppo  stabile  e  sostenibile.  Ha  poi  presentato  i  panelists.
               Robert  Simpson  della  FAO,  che  gestisce  un  programma  globale  sostenuto
               dall’Unione Europea, chiamato FLEGT, un acronimo che sta per Forest Law
               Enforcement,  Governance  and  Trade  (Applicazione  della  legge  forestale  e
               commercio). Il suo intervento si è concentrato su deforestazione in termini
               generali e logging illegale. Poi, il Dr. Jussii Viitanen, dell’Istituto forestale euro-
               peo, dove dirige l’unità che si occupa anche di questioni FLEGT e RED, nel
               suo intervento ha esaminato i vari aspetti del sostegno che il FLEGT offre ai
               Paesi produttori di legname per rafforzare la loro gestione delle risorse forestali
               attraverso  accordi  di  partenariato  volontario  e  strategie  RED  Plus.  Ancora,
               Deborah Harris, che lavora al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e a

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