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PROTEGGERE E AGIRE. SFIDE E SOLUZIONI A DIFESA DELL’AMBIENTE


             climatico della piccola agricoltura e su come i piccoli proprietari di appezza-
             menti possano adattarsi a tale cambiamento. Il mandato dell’IFAD, infatti, che
             è una delle tre agenzie delle Nazioni Unite con base a Roma oltre alla FAO e al
             WFP, è quello di eliminare la povertà nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto
             nella prospettiva del sostegno ai piccoli agricoltori. I principali strumenti utiliz-
             zati dall’IFAD sono prestiti a basso tasso di interesse e aiuti per finanziare pro-
             getti di sviluppo agricolo di piccoli agricoltori in collaborazione coi Governi
             nazionali. Nel contesto delle questioni relative al cambiamento climatico, ha
             messo in luce come un quarto delle emissioni globali di gas serra provenga
             dall’agricoltura  ma  che,  allo  stesso  tempo,  l’agricoltura  è  molto  vulnerabile
             all’impatto del cambiamento climatico. Di conseguenza, l’agricoltura può essere
             considerata come una parte considerevole del problema delle emissioni, ma ha
             anche il potenziale per essere parte importante della soluzione. Ciò si ottiene
             anche riconoscendo che i piccoli agricoltori necessitano l’accesso all’informa-
             zione, ai finanziamenti, al mercato, alle tecnologie, per modificare alcune tecni-
             che agricole, soprattutto per quegli agricoltori che operano in aree caratterizzate
             da un elevato livello di biodiversità e che più di altri rischiano di produrre effetti
             negativi su ecosistemi delicati. La conseguenza sarà quella di rendere l’agricol-
             tura anche più resistente ai cambiamenti climatici. Il moderatore del Panel ha,
             in questo senso, lodato le modalità operative dell’IFAD, proprio in ragione del
             fatto che esso non si concentra su di un singolo ecosistema ma persegue un
             approccio olistico al territorio che integra tutte le risorse naturali. Quindi, l’agri-
             coltura, la silvicoltura, l’ambiente naturale, anche attraverso l’integrazione delle
             risorse.
                  Richard Choularton, parlando in qualità di esperto di gestione di scenari
             di  emergenza,  ha  sottolineato  come  il  cambiamento  climatico  sia  davvero
             un’enorme minaccia, oltre che all’ambiente, anche alla pubblica sicurezza. Per
             esempio, nel Corno d’Africa, 7 anni su 10 la quantità di precipitazioni piovose
             è sotto la soglia minima per ottenere buoni terreni agricoli e per poter produrre
             delle riserve alimentari. Le più grandi crisi alimentari del nostro pianeta, ma
             anche i più grandi conflitti e le più serie conseguenze umanitarie dei medesimi,
             insistono proprio su queste zone del mondo e la circostanza non è casuale. Il
             Dr.  Choulatron  ha  sintetizzato  il  suo  intervento  in  tre  punti  fondamentali:

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