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IL RUOLO DELL’ARMA DEI CARABINIERI A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA:
                   IL COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE

      - Atenei universitari;
      - Istituti di ricerca scientifica;
      con i quali, oltre a disimpegnare attività connesse ai compiti di polizia giu-
diziaria e sanitaria, si realizzano rapporti di collaborazione, in termini di inter-
scambi didattico-formativi, di analisi dei fenomeni criminosi nei comparti di
sicurezza di competenza e di partecipazione a convegni, simposi, corsi di
aggiornamento, seminari di approfondimento e giornate di studio.

c. Qualifiche del personale: dall’“Ispettore Sanitario” al “Tecnico della Prevenzione
   nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro” (TPALL)

      Nel 1962, quando l’allora Ministro della Sanità e il Comandante Generale
dell’Arma dei Carabinieri concepirono l’istituzione degli “(…) speciali Nuclei
antisofisticazioni (NAS)”, pensarono a Carabinieri che avrebbero dovuto con-
trastare, “(…) attraverso una efficace e profonda attività informativa, le sofisti-
cazioni e le adulterazioni fin dalle origini, più che in sede di vendita al minuto,
dei generi alimentari”, intuirono che per disvelare fenomeni illegali altrimenti
sconosciuti alle ordinarie Forze dell’Ordine a quei militari sarebbe stata richiesta
un’approfondita conoscenza delle caratteristiche chimico-fisiche degli alimenti,
della composizione merceologica e della legislazione speciale che ne regolamen-
ta il settore.

      Apparve fin da subito evidente la volontà del Legislatore dell’epoca di non
svilire la figura tipica del Carabiniere, attribuendovi una specializzazione di tipo
tecnico-scientifica, bensì essa ne avrebbe arricchito il profilo professionale,
caratterizzandone significativamente l’operato.

      Intendimento che emerge nel corpo dello stesso decreto, laddove viene
posto in risalto il carattere prettamente info-investigativo che avrebbe dovuto
ispirare l’azione dei NAS negli specifici settori d’intervento: “(…) loro compito
specifico dovrà essere (…) quello di penetrare, attraverso fidate fonti confiden-
ziali, nelle più segrete manipolazioni degli stabilimenti industriali di bevande e
sostanze alimentari, piccoli o grandi che siano, per scoprire la natura, la qualità
e l’entità dei singoli ingredienti impiegati (…)”, operando “(…) in incognito,
sotto il manto della più assoluta riservatezza (…)”.

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