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OSSERVATORIO DI DIRITTO INTERNAZIONALE E DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
temporaneo dei relativi manager, specialisti e tirocinanti nelle filiali e succursali
ubicate nell’Unione europea.
La direttiva (UE) 2016/801 relativa alle condizioni d’ingresso e soggiorno
dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca, studio, tirocinio, volontariato,
programmi di scambio di alunni o progetti educativi, e collocamento alla pari è
stata adottata l’11 maggio 2016 e deve essere recepita entro il 23 maggio 2018.
Essa sostituisce i precedenti strumenti relativi agli studenti e ai ricercatori,
ampliandone l’ambito di applicazione e semplificandone l’applicazione.
Infine, lo status dei cittadini di Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo
periodo nell’Unione europea è ancora disciplinato dalla direttiva 2003/109/CE
del Consiglio, modificata nel 2011 per estendere l’ambito di applicazione ai rifu-
giati e ad altri beneficiari di protezione internazionale.
La direttiva 2003/86/CE reca disposizioni concernenti il diritto al ricon-
giungimento familiare. Giacché la relazione sull’attuazione del 2008 ha conclu-
so che tale direttiva non era applicata in modo corretto e completo negli Stati
membri, la Commissione ha pubblicato, ad aprile 2014, una comunicazione che
fornisce orientamenti agli Stati membri in merito alla sua applicazione.
L’Unione ha adottato alcuni atti normativi fondamentali per la lotta con-
tro la migrazione irregolare:
• Il «pacchetto sul favoreggiamento dell’immigrazione illegale» comprende
la direttiva 2002/90/CE del Consiglio volta a stabilire una definizione comune
del reato di favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali e
la decisione quadro 2002/946/GAI che stabilisce sanzioni penali per tale con-
dotta; la direttiva 2004/81/CE del Consiglio che prevede il rilascio di un titolo
di soggiorno alle persone vittime della tratta o del traffico di esseri umani che
cooperino con le autorità competenti.
• La «direttiva sui rimpatri» (2008/115/CE) recante norme e procedure
comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di Paesi terzi il cui
soggiorno è irregolare.
3) La direttiva 2009/52/CE specifica le sanzioni e i provvedimenti che gli
Stati membri sono tenuti ad applicare nei confronti di datori di lavoro di citta-
dini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. La prima relazione concernente
l’attuazione della citata direttiva è stata presentata il 22 maggio 2014.
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