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LA POLITICA IN TEMA DI MIGRAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA
                        DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA

forte in materia di asilo e, infine, attuare una nuova politica in materia di migra-
zione legale individuando nuove priorità sul fronte delle politiche di integrazio-
ne e ottimizzando i vantaggi della politica migratoria per le persone e i Paesi di
origine interessati; istituendo, altresì, un sistema di ricollocazione e reinsedia-
mento a livello europeo, in collaborazione con gli Stati membri più coinvolti per
condurre con rapidità le operazioni di identificazione, registrazione e rileva-
mento delle impronte digitali dei migranti in arrivo.

      Dal 2008 sono state adottate una serie di importanti direttive in materia
d’immigrazione. La direttiva 2009/50/CE sulle condizioni d’ingresso e sog-
giorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente quali-
ficati, ha introdotto la cosiddetta «Carta blu dell’UE», una procedura accelerata
per il rilascio di un permesso speciale di soggiorno e di lavoro in condizioni più
incentivanti per i lavoratori di Paesi terzi, affinché possano coprire un impiego
altamente qualificato negli Stati membri.

      La prima relazione concernente l’attuazione della citata direttiva è stata
pubblicata a maggio 2014. A giugno 2016 la Commissione ha proposto una
revisione del sistema esistente.

      La direttiva sul permesso unico (2011/98/UE) definisce una procedura
comune e semplificata per i cittadini di Paesi terzi che presentano domanda di
permesso di soggiorno e di lavoro in uno Stato membro e stabilisce, altresì, un
insieme comune di diritti per gli immigrati che soggiornano legalmente in uno
Stato membro.

      La direttiva 2014/36/UE, adottata a febbraio 2014, disciplina le condizioni
d’ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di impiego in qualità
di lavoratori stagionali, che possono soggiornare legalmente e temporaneamente
nell’Unione per un periodo massimo compreso tra cinque e nove mesi (a secon-
da dello Stato membro) per esercitarvi un’attività soggetta al ritmo delle stagioni,
conservando nel contempo la propria residenza principale in un Paese terzo.

      La direttiva 2014/66/UE, adottata il 15 maggio 2014, stabilisce le condi-
zioni d’ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi nell’ambito di trasferi-
menti intra-societari.

      Tale direttiva, il cui termine per il recepimento era il 29 novembre 2016,
consentirà alle imprese e alle società multinazionali di semplificare il distacco

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