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OSSERVATORIO DI DIRITTO INTERNAZIONALE E DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
Sottolinea ancora il Parlamento che l’Unione persegue lo scopo di svilup-
pare un livello uniforme di diritti e doveri per gli immigrati legali, paragonabile
a quello dei cittadini europei. Altro aspetto rimarcato dal Parlamento è quello
attinente al principio di solidarietà: in base al Trattato di Lisbona, le politiche
d’immigrazione sono governate dal principio di solidarietà e di equa ripartizio-
ne della responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario, come,
d’altronde, espressamente prevede il richiamato articolo 80 TFUE.
Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, come si è già
visto supra, ha introdotto, all’articolo 78, paragrafo 3, la procedura di previa
consultazione del Parlamento per quanto concerne la migrazione legale nonché
una nuova base giuridica per promuovere le misure di integrazione.
La procedura legislativa ordinaria si applica sia alle politiche di immigra-
zione clandestina che a quelle di immigrazione legale, salvo che, nel caso di un
afflusso improvviso di cittadini di Paesi terzi le misure provvisorie sono adot-
tate soltanto dal Consiglio, previa consultazione del Parlamento.
In base al citato articolo 79, paragrafo 5, le competenze dell’Unione in
materia sono condivise con gli Stati membri, in particolare, per quanto concer-
ne il numero di migranti autorizzati a entrare in uno Stato membro allo scopo
di cercarvi un lavoro. Infine, la Corte di giustizia ha, ora, piena competenza in
materia di immigrazione e di asilo.
Anche la Commissione ha seguito la stessa impostazione, adottando, nel
2011, l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità, basato su quattro
elementi fondamentali: migrazione legale e mobilità, immigrazione irregolare e
tratta degli esseri umani, protezione internazionale e politica in materia di asilo,
nonché aumento dell’incidenza della migrazione e della mobilità sullo sviluppo.
Il 13 maggio 2015 la Commissione ha pubblicato l’agenda europea sulla
migrazione. L’agenda propone misure immediate per affrontare la situazione di
crisi che regna nel Mediterraneo e delinea le iniziative da varare negli anni suc-
cessivi per gestire al meglio la migrazione in ogni suo aspetto.
Come sottolineato nei reports sui lavori della Commissione, nel medio e
lungo periodo essa ha individuato atti di intervento azionabili in quattro dire-
zioni: ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare; gestire le frontiere salvan-
do vite umane e garantendo la sicurezza; sviluppare una politica comune più
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