Page 40 - Rassegna 2-2016
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TRAFFICO DI RIFIUTI LIQUIDI: UN CRIMINE AMBIENTALE
                       CON EFFETTI DEVASTANTI PER LA SALUTE PUBBLICA

mancanza costituisce altro e più grave reato con sequestro obbligatorio del
mezzo e confisca sempre obbligatoria dello stesso in caso di successiva condan-
na o patteggiamento) e/o l’esistenza di altri pregressi episodi di smaltimento ille-
gale in proprio o conto terzi (nel qual caso i reati diventano seriali nel tempo).

      Il problema delle attività criminali, anche di vasto raggio, in questo settore
deriva da un problema di ordine storico sul nostro territorio (come abbiamo
sopra accennato). Infatti tutti i liquami che vengono riversati in vasche o
comunque in altri contenitori, sia da parte delle aziende (ivi inclusi quindi anche
i rifiuti liquidi pericolosi) sia da parte delle case private, una volta caricati su un
mezzo di trasporto dovrebbero raggiungere un impianto di trattamento di rifiu-
ti liquidi disciplinato dalla parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006. Purtroppo nel
nostro Paese questi impianti non esistono o comunque sono rarissimi e molto
costosi. Questo ha portato nel corso di questi anni ad una oggettiva difficoltà
per tutti coloro che producono comunque rifiuti liquidi nel reperire una desti-
nazione legale per lo smaltimento di tali liquami. Spesso le aziende dovevano
affrontare spese eccezionali per raggiungere impianti lontanissimi.

      Ciò ha generato un interesse diretto sia per forme di delinquenza ambien-
tale minute e sparse sul territorio sia soprattutto per forme di crimine organiz-
zato, allorquando si è percepito che andare a ritirare - soprattutto presso le
grandi aziende - rilevanti quantitativi di rifiuti liquidi per poi smaltirli in modo
occulto poteva creare un business con enormi profitti, costi praticamente irrile-
vanti e rischi sanzionatori assolutamente minimi.

7. Lo “scarico” come deroga alla disciplina generale dei “rifiuti liquidi”

      Sulla base di quanto sopra esposto, avremo il seguente campo di applica-
zione:

      - D.Lgs. n. 152/06 parte quarta: tutti i tipi di “rifiuti” sia solidi sia liquidi
in senso stretto;

      - D.Lgs. n. 152/06 parte terza: le acque reflue di “scarico”;
      - D.Lgs. n. 152/06 parte quarta: anche i “rifiuti liquidi costituiti da acque
reflue” (ex scarichi indiretti).

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