Page 27 - Rassegna 2-2016
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CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AMBIENTE

      L’Onorevole Ermete Realacci, Presidente della VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici, ha riconosciuto che un tempo occupar-
si di crimini ambientali per un magistrato era una cosa di serie B. Lo era non solo
dal punto di vista delle pene, ma anche era di serie B nella percezione dell’opi-
nione pubblica. Mancava la risposta sociale, perché mancava la percezione del
pericolo. Legambiente per esempio non venne ammessa come parte civile nel
maxiprocesso, nonostante le numerose connessioni di tipo ambientale dei reati
collegati a quella pagina storica. Quello fu l’inizio. Oggi però le cose cambiate.
Facciamo l’esempio del metanolo. L’Italia aveva scelto nel vino di produrre gran-
di quantità per basso prezzo. Inseguendo questa logica, ci fu una sofisticazione
criminale. Dato che detassarono il metanolo, qualche criminale usò il metanolo
in luogo dell’etanolo per adulterare vino. Ci fu un crollo delle vendite. Lo Stato
reagì in due modi: un primo modo, basico, il controllo. E poi una risposta più
sistemica, nella quale si è cambiato l’approccio: si è abbandonata l’idea di rincor-
rere la quantità per una bassa qualità e un basso prezzo, si è riscoperto il rappor-
to con il territorio, si sono riscoperti i cromosomi veri dell’Italia, la ricetta miglio-
re per affrontare il futuro.

      L’Onorevole Alessandro Bratti, Presidente della Commissione par-
lamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e
su illeciti ambientali ad esse correlate, ha dichiarato che quando parliamo di
legalità ambientale, stiamo cercando di creare un sistema che consenta di affer-
marsi sull’economia globale. La tutela ambientale viene a volta ancora vista
come un freno allo sviluppo, non come un elemento sinergico rispetto a esso.
Oggi il problema più grande è il rapporto biunivoco che esiste fra reato ambien-
tale e corruzione, e soprattutto corruzione nell’ambito della PA. E questo supe-
ra barriere geografiche regionali, determinando una fenomenologia comune su
tutto il territorio italiano. Quindi bisogna capire bene il fenomeno, perché asso-
ciare il reato mafioso in maniera univoca all’attività mafiosa. Alessandro Bratti
ha poi affrontato il tema dei rifiuti speciali pericolosi, che l’Italia tradizional-
mente smaltisce esportandolo in Germania. La questione dei trasporti, però,
impone di prevedere una certa tracciabilità di questi spostamenti.

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