Page 17 - Rassegna 2-2016
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CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AMBIENTE

tario alle considerazioni economiche, attraverso l’internazionalizzazione delle
questioni ambientali. Questo avrebbe determinato una crescita in sostanza
senza limiti, che avrebbe determinato un maggior grado di benessere. In questo
contesto, la nozione di giustizia era legata a quella di parità di opportunità. A
queste tematiche, a partire da Papa Paolo VI in poi, la Chiesa ha sempre pre-
stato molta attenzione, indicando peraltro come questo sistema di relazioni fra
componente economica e ambientale non sia corretto. Si cerca dunque un rap-
porto più moderno della dimensione etica e ambientale. E allora, è chiaro che
la crescita economica non può essere infinita. L’idea di benessere comincia a
essere sganciata dalla produzione di beni e servizi. E dunque non è più la cre-
scita il fine ultimo, ma lo sviluppo. L’ambiente non è un mezzo di produzione,
ma è anche esso stesso un fine. E allora la giustizia è intesa come distribuzione
equa di beni finiti. L’ambiente deve diventare variabile indipendente della cre-
scita economica, che è variabile dipendente. È su questi temi che anche il Papa
si è dedicato, soprattutto per quel che concerne il debito ecologico. Una parte
del mondo ha finito per essere solo un bacino di risorse per alcuni altri paesi.

      Il Signor Jorge Rios, Capo Unità UNODC per i mezzi di sussistenza
sostenibili, ha spiegato che il fallimento nelle investigazioni e nei processi è uno
dei vulnera maggiori che la comunità internazionale non è stata in grado di
affrontare rispetto alla questione del traffico illecito di flora e fauna. Nonostante
il grande impegno politico, mancano a volte i mezzi concreti necessari. In realtà,
però, questi meccanismi esistono, per esempio nell’ambito della lotta alla droga.
Perché allora non vengono utilizzati nel contesto della lotta al traffico illecito di
piante e animali? In Tanzania, sono stati uccisi centinaia di migliaia di elefanti. Il
problema è che lo smuggling è un crimine molto remunerativo, è un crimine
ambientale, ma non solo ambientale, è un crimine che mette a repentaglio la sta-
bilita e la sicurezza di interi paesi. Se tutti gli elefanti della Tanzania scompaiono,
nessuno si recherà più in Tanzania per vedere gli elefanti. E questo avrà delle
conseguenze enormi su tutta l’economia e da ultimo su tutta la Tanzania.

      Il Signor Wil Van Gemert, Vice Direttore di Europol e Capo
Dipartimento Operazioni, ha asserito che è sbagliato dire che i crimini

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