Page 14 - Rassegna 2-2016
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L’UOMO E L’AMBIENTE:
SFIDE GLOBALI, TUTELA E PROSPETTIVE DAL PROGETTO T.E.C.U.M.
Hanno identificato i meccanismi finanziari che saranno impiegati per ridurre le
emissioni. Le prime aziende si stanno già muovendo lungo la strada indicata,
alcune hanno iniziato a piantare alberi, e così via. Il Costa Rica, per esempio, ha
deciso che il paese sarà “carbon neutral”. Salazar ha spiegato come il paese
voglia raggiungere il livello di 0 ton per capita. Le emissioni saranno compen-
sate, e l’equazione deve essere uguale a zero.
Il Dott. Edwan Van Asch, responsabile CITES del Consorzio
Internazionale sul Contrasto al Crimine Ambientale - ICCWC, ha confer-
mato che siamo tutti consapevoli dei grandi passi avanti fatti negli anni per
migliorare le attività che sono intraprese per la tutela e la salvaguardia del pianeta
nel futuro. Semplicemente, non ci sarà alcun futuro se la protezione ambientale
non sarà piena. CITES è un accordo vincolante fra Stati, di cui 182 paesi sono
parte, che definisce la cornice internazionale per regolare il commercio a livello
internazionale relativo a certe specie di flora e fauna. La Convenzione impone
agli Stati di adottare misure nazionali implementative della Convenzione, inclusi
i divieti di commercio che essa prevede. Nel 2015, l’Assemblea Generale della
Nazioni Unite ha adottato una risoluzione contro il traffico illecito di fauna, la
prima risoluzione espressamente dedicata alla materia. Anche nel 2005 con
Sustainable Development Goals sono stati compiuti passi volti a contrastare il traffi-
co illecito di flora e fauna, riconoscendo che questo è un ostacolo al raggiungi-
mento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dal Millennium Goals. Ci sono
molte ragioni dietro il traffico illecito di flora o fauna. Tre principalmente: l’in-
gordigia dei gruppi criminali, che richiede una risposta forte dal punto di vista
repressivo. I governi devono considerare questo tipo di crimini come crimini
gravi. Ancora, l’ignoranza, nel senso della mancanza di consapevolezza degli
acquirenti di beni illegali rispetto al tipo di danno enorme che cagionano. Da
ultimo, l’indifferenza, che può essere quella della popolazione in termini genera-
li, o delle organizzazioni che operano a livello locale, o ancora delle comunità.
Per tutto ciò servono persone dotate di grande leadership. Negli ultimi 15 anni, i
membri della comunità internazionale hanno effettivamente aumentato gli sforzi
per combattere i crimini in materia di traffico illegale di flora e fauna. Questo
avviene attraverso l’uniformità delle procedure, l’incremento della qualità delle
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