Page 23 - Rassegna 1-2016
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Una soluzione diretta a potenziare la difesa del nostro ambiente e al con-
tempo il controllo del territorio. Il personale del Corpo Forestale di 15 Regioni,
operante nelle attuali Stazioni e negli altri uffici ed enti, continuando a fare il
lavoro svolto finora, mantenendo ogni sua professionalità e aspettativa col
nuovo stato militare, potrà, infatti, avvalersi per la propria missione - la nostra
- delle potenzialità delle 4.600 Stazioni e degli altri reparti dell’Arma.

      Questo nostro modello fondato sul reticolo delle Stazioni, efficiente servizio
di polizia per il cittadino, è anche strumento efficace per il contrasto della minaccia
terroristica, anzitutto sul piano informativo, con l’osservazione diretta e il contatto
con la gente. Dalle Stazioni origina spesso il flusso informativo che rapidamente
giunge fino ai terminali per gli interventi, le investigazioni, le analisi interforze.

      Si conferma ancora l’attualità del modello operativo dell’Arma: all’azione
dei reparti a più stretto contatto con il territorio, le Stazioni, si affianca quella
dei reparti investigativi territoriali e a vocazione specialistica, i Nuclei
Investigativi e il R.O.S., supportati dal Raggruppamento Investigazioni
Scientifiche, con le sue articolazioni periferiche dei R.I.S. e delle Sezioni.

      Alcuni indicatori dell’attività operativa nel 2015: 4.430.000 servizi preven-
tivi, 1.970.000 reati perseguiti, 425 mila autori di reati segnalati all’Autorità giu-
diziaria, 69 mila tratti in arresto, di cui 700 per associazione di tipo mafioso, un
miliardo e 145 milioni di euro di beni sequestrati e confiscati, autori di allarman-
ti omicidi assicurati alla giustizia con indagini di altissimo livello tecnico.

      Nel contrasto della criminalità organizzata, quotidiano, il 2015 ha registra-
to operazioni di grande valenza. Cito per tutte: Aemilia, contro un’associazione
‘ndranghetista radicata nel centro-nord, con l’arresto di 163 persone; Mondo di
mezzo, a Roma (iniziata a fine 2014), con 71 arrestati e altri 59 indagati. O
anche le ripetute vaste operazioni in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, con
decine di appartenenti alla c.o. arrestati e il sequestro di beni, come quello per
26 milioni di euro riconducibili al boss latitante Matteo Messina Denaro.

      Tra gli obiettivi prioritari il contrasto alle patologie della pubblica ammini-
strazione, anche sul piano preventivo. Per questo, in giugno, è stata siglata un’in-
tesa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, cui è seguita una prima campa-
gna di controlli sui contratti stipulati dagli enti pubblici per le mense scolastiche.
Ne seguiranno altre.

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