Page 20 - Rassegna 1-2016
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Per gli interventi in emergenza, il nostro Paese può contare su Forze di élite
che vantano livelli di assoluta eccellenza, il cui impiego sinergico è puntualmente
disciplinato in piani predisposti e aggiornati presso il Ministero dell’Interno. Tra
questi reparti consentitemi di citare, con una punta di orgoglio, il Gruppo di
Intervento Speciale. Il G.I.S., costituito nel 1978 per fronteggiare la minaccia
eversiva interna, è l’Unità dell’Arma impiegata per gli interventi operativi più cri-
tici, caratterizzati dalla presenza di ostaggi, sia in Italia, quale Unità di Intervento
Speciale a disposizione del Ministro dell’Interno, sia all’estero, al fianco delle altre
Forze Speciali militari, alle dipendenze del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
La riflessione sulle modalità di esecuzione degli ultimi attacchi terroristici
ci ha spinto a elevare la capacità di reazione di tutti i reparti con apposite diret-
tive operative e sessioni addestrative. Ci siamo altresì dotati, assieme alla Polizia
di Stato, di Aliquote di Primo Intervento, unità che, per specifica preparazione,
utilizzo di mezzi blindati ed equipaggiamenti speciali - inserite nei Nuclei
Radiomobili e nei reparti dell’Organizzazione mobile - sono in grado di dare
una risposta idonea a fronteggiare con immediatezza eventuali azioni terroristi-
che, in attesa dell’intervento risolutivo, se necessario, delle Forze Speciali. Nello
scenario che ho descritto, l’Arma è protagonista, al fianco delle altre Forze
Armate, anche nei contesti internazionali in cui il nostro Paese è impegnato.
Sono 8 i teatri operativi in cui 440 Carabinieri operano in missioni di peace
keeping per la vigilanza sul rispetto dei diritti umani o in missioni addestrative a
favore delle Forze di Polizia locali. A essi se ne aggiungono altrettanti impegnati
nel garantire la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche nazionali all’estero,
tra i quali decine appartenenti al Reggimento Paracadutisti e al 7° e 13°
Reggimento per le sedi più a rischio. A Bagdad, l’Italia, in stretta collaborazione
con la Coalizione anti-ISIS e con il Ministero della Sicurezza Interna iracheno,
nell’estate scorsa ha progettato e avviato l’addestramento, affidato ai Carabinieri,
delle Forze di polizia federali e provinciali. La formazione si è già conclusa, con
la straordinaria soddisfazione di tutti e l’elogio finanche del Presidente degli Stati
Uniti, per 1.300 unità sunnite e sciite, in un’ottica assolutamente inclusiva e
imparziale, mentre tre giorni fa è iniziato un nuovo corso per 970 unità e a breve
sarà avviato il primo per poliziotti curdo-iracheni vicino a Erbil e, a Bagdad, un
corso di tutela del patrimonio culturale per numerosi ufficiali.
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