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PAGINE DI STORIA
L’ANNESSIONE AL REGNO DI SARDEGNA
E LA REALE GENDARMERIA
La risoluzione del Congresso di Vienna, che determi-
nava l’annessione del Genovesato, fu recepita da Vit-
torio Emanuele I con le Regie Patenti del 30 dicembre
1814 e del 3 gennaio 1815, con le quali, tra l’altro, il
regnante disponeva: l’invio a Genova del Luogotenente
Generale Ignazio Thaon de Revel (fratello minore di
Giuseppe Alessandro, primo Comandante Supremo
dei Carabinieri), con funzioni di commissario pleni-
potenziario; la costituzione di una delegazione, da in-
viare al seguito del suo rappresentante; la parità di
trattamento dei Genovesi rispetto agli altri sudditi,
anche per l’accesso agli impieghi civili, giudiziari, mi-
litari e diplomatici; il proseguimento delle funzioni
delle autorità in carica, sotto la direzione del nominato
“commissario”; l’incorporamento dei militari genovesi
nelle truppe Regie e la conservazione del grado degli
ufficiali e dei sottufficiali. Il 7 gennaio 1815, in nome
vittorio emanuele i
del Re di Sardegna, il delegato Thaon de Revel prese
in consegna i territori della soppressa Repubblica, dal nente quartier mastro, 6 capitani e 3 tenenti, 12 mare-
rimettente Colonnello Delrymple. Nacque così il Du- scialli d’alloggio, 64 brigadieri,19 sottobrigadieri e 452
cato di Genova, che andava ad ampliare i domini di gendarmi reali”. Dalle cronache del tempo, rileviamo
Casa Savoia. Le truppe genovesi prestarono giura- il reiterato apprezzamento nelle attività di contrasto
mento di fedeltà qualche giorno dopo, dinanzi al nuovo al brigantaggio, eseguite specialmente dal Capitano
governatore, che consegnò ai comandanti superiori Filippo Caorsi, comandante della Compagnia dei Gen-
(compreso il Luogotenente Colonnello Luigi For- darmi della Polcevera. Nel settembre 1815, dopo pro-
mento) la sciarpa azzurra da ufficiale donata dal Re di lungate ricerche, il predetto Capitano, coordinato dal
Sardegna. La Gendarmeria fu mantenuta in servizio, comandante Formento, era riuscito a catturare due
in attesa di future determinazioni, con la denomina- pericolosi banditi, disertori, che erano soliti consumare
zione di Reale Gendarmeria Genovese. Dal “Repertorio rapine sulle strade della Bocchetta. L’ufficiale era stato
degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871”, del Co- ottimamente collaborato dai gendarmi della Brigata
lonnello Flavio Carbone, prendiamo atto che la forza di Rivarolo, capeggiati dal “bravo” Maresciallo d’Al-
organica della Gendarmeria, al momento dell’annes- loggio Pelizza. Ancora, in un articolo di stampa del 5
sione al Regno di Sardegna, aveva raggiunto il numero luglio 1817, così leggiamo: “Abbiamo più volte secondata
di 559 unità, compreso il Capo Battaglione, suddivise la pubblica riconoscenza encomiando l’indefessa attività
in otto Compagnie. Il Corpo era composto da: “1 te- del sig. Capitano Caorsi, Comandante della R. Gendar-
nente colonnello comandante, 1 aiutante maggiore, 1 te- meria nella Polcevera. Allo zelo ed alla sagacità di questo
26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X