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PAGINE DI STORIA
catturare Antonio Maccagni, federale di Piacenza. Con
un esiguo numero di uomini, Paolo raggiunge Giarolo
di Gossolengo. Sono tutti travestiti da fascisti e piom-
bano nell’abitazione in cui Maccagni è ospite, mentre
sta pranzando. La sorpresa per l’irruzione è inizialmente
mitigata dalla presenza di camice nere che rassicurano
il gerarca. Ma poi Maccagni si rende conto dello stra-
tagemma. Viene invitato a salire su un’automobile e,
senza opporre resistenza, obbedisce. Rimarrà a lungo
prigioniero della Brigata. Dopo questa operazione, il
mito di Paolo raggiunge vette inarrivabili e tra la popo-
lazione la sua nomea cresce a dismisura.
Ma nonostante i successi di Araldi e delle Brigate, il 27
agosto successivo i partigiani di Cossu sono costretti
ad abbandonare Bobbio e a novembre sono sottoposti
ad una durissima controffensiva nella Val Tidone. La
superiorità di mezzi e di forze avversari obbligano le
unità del Comandante Fausto a retrocedere. Ma i parti-
giani reagiscono. Una cinquantina di azioni compiute
dalla Divisione causano al nemico 18 morti e 63 feriti.
Questa serie di operazioni scatena una nuova reazione
STRALCIO DEL LIBRETTO PERSONALE DI FAUSTO COSSU tedesca. Il 23 novembre la 64^ Divisione “Turkestan”,
costituita da tedeschi e mongoli, sferra un attacco mas-
siccio sulle montagne dell’Appennino emiliano che co-
stringe le Brigate partigiane a ripiegare sulla destra del
4 mila uomini. Sicché la struttura organizzativa neces-
sita di un’ennesima ristrutturazione. La Brigata evolve STRALCIO DEL FOGLIO MATRICOLARE DI ALBERTO ARALDI
nella Divisione “Giustizia e Libertà” articolata su 7 Bri-
gate, una delle quali – la 3^ - è posta al comando del
Brigadiere Araldi.
La Divisione del Tenente Cossu ormai controlla
un’estesa parte del territorio piacentino: la Val Trebbia
pressoché totalmente, mentre la nevralgica statale 45 è
interdetta al transito del nemico per un tratto di oltre
90 chilometri. Le insistenti e ripetute azioni di sabo-
taggio dei carabinieri partigiani provocano tuttavia la
reazione dei tedeschi. Il 30 luglio si scatena un’impo-
nente offensiva condotta dal comando germanico a cui
partecipano unità della milizia repubblicana. Dopo una
tenace resistenza, consistita anche in attacchi a distac-
camenti fascisti, le forze nemiche, meglio armate ed
equipaggiate, ottengono un parziale successo.
Il 26 luglio 1944 si compie l’ennesima spettacolare
azione di Araldi. Questa volta l’obiettivo è quello di
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X