Page 13 - Notiziario 2025-3
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PAGINE DI STORIA








                      La Divisione del Tenente Cossu ormai


                      controlla un’estesa parte del territorio



                        piacentino: la Val Trebbia pressoché


             totalmente, mentre la nevralgica statale 45 è


             interdetta al transito del nemico per un tratto



              di oltre 90 chilometri. Le insistenti e ripetute


              azioni di sabotaggio dei carabinieri partigiani


               provocano tuttavia la reazione dei tedeschi











            Trebbia dopo aver lasciato sul terreno 77 caduti e ri-  Lattì, così è noto, che in realtà è un agente repubblicano
            portato oltre 100 feriti. Il 30 novembre i resti della Di-  che fa il doppio gioco. Paolo non ha tempo di saggiarne
            visione, Cossu in testa, organizzano l’ultimo e disperato  l’affidabilità. Val  la  pena  di  rischiare,  così  come  ama
            tentativo di resistenza nello scontro decisivo al passo  fare, così come ha sempre agito durante le sue operazioni
            del Cerro all’esito del quale, però, l’unità si scioglie e si  impavide e ardimentose di cui solo in ridotta parte ab-
            disperde.                                               biamo dato conto. E quindi, il 1° febbraio 1945 lascia il
            Scampato ai rastrellamenti e all’enorme caccia all’uomo  suo  nascondiglio.  Felice  lo  aspetta  per  condurlo  sul
            che tedeschi e fascisti avevano organizzato, Araldi trova  luogo dell’agguato. Afferma di conoscere gli orari del
            rifugio presso alcuni amici tra Piacenza e Pontenure. Il  Prefetto, l’itinerario che ogni giorno percorre. Insieme
            suo obiettivo non è quello di starsene nascosto, in attesa  salgono a bordo di un’autovettura. Lattì dovrebbe fun-
            che la calma giunga a ritemprare e rassicurare lo spirito  gere da assicurazione per passare tranquillamente i posti
            del  partigiano.  Paolo  ha  in  mente  l’ennesima  azione,  di blocco fascisti collocati lungo la via Emilia. Il primo
            un’azione tanto audace quanto sfrontata. Vuole uccidere  viene superato. Araldi non tradisce alcuna emozione,
            Graziani, il Prefetto repubblicano di Piacenza, respon-  nonostante sia armato di una pistola e di due bombe a
            sabile di rappresaglie e fucilazioni di partigiani. Deve  mano. Ma al secondo controllo viene perquisito e cat-
            individuarlo, avvicinarlo, tirar fuori la pistola e far fuoco.  turato. Con lui è arrestato anche Lattì che poco dopo,
            Sembra tutto piuttosto facile, un’esecuzione impreve-   tuttavia, viene liberato e sparisce dalla circolazione. La
            dibile,  rapida  e  spietata.  E  per  far  ciò  è  costretto  a  sua missione, del resto, è compiuta. Paolo viene rinchiuso
            servirsi di un personaggio losco e ambiguo. Tal Felice  nelle carceri di Piacenza. La sua sorte è segnata. Da



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X  13
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