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PAGINE DI STORIA







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            con compiti diversi: il primo per tradurre in pratica le sue Africa settentrionale


            direttive…fare da trait – d’union con i generali, riferirgli
            discorsi e stati d’animo dell’ambiente fascista; il secondo  segna l’inizio della
            per testimoniare di certi suoi giudizi, di certe sue decisioni,
            perché Puntoni tiene un diario ed è bene vi figurino a fu-   fine […] questo è il
            tura memoria le confidenze del sovrano».
            In realtà il Generale Puntoni non venne per nulla tenuto
            al corrente dal Re di alcuna iniziativa né propria né dei     mese in cui il re si
            colleghi generali, rimanendo all’oscuro di tutto fino ai
            momenti immediatamente precedenti l’epilogo. Proprio         risolve a muoversi
            nel suo diario egli scrive: «alle 15 Sua Maestà mi telefona
            personalmente e mi prega di recarmi subito alla villa. Ap-         per salvare il
            pena arrivato incontro Acquarone il quale mi mette al cor-
            rente delle decisioni del Sovrano. Sua Maestà […] cammina
            in su e in giù per il salone e appena lo raggiungo mi dice  salvabile […] Il colpo
            cha ha deciso di invitare categoricamente il Duce ad an-
            darsene e che lo sostituirà con Badoglio […] per quanto ri-  di stato comincia a
            guarda Mussolini ho autorizzato che alla fine dell’udienza,
            fuori di Villa Savoia, sia fermato e portato in una caserma
            per evitare da un lato che possa mettersi in contatto con  essere concretato da
            elementi estremisti del partito e provocare disordini, e dal-
            l’altro che antifascisti scalmanati attentino alla sua per-  questo momento.»
            sona». Puntoni prosegue spiegando i motivi per cui il
            Sovrano - fin da subito - lo aveva escluso da ogni fase
            della congiura: «fino all’ultimo, data la sua qualità di ge-
            nerale in servizio attivo, ho voluto che lei rimanesse fuori da  però questi progetti con troppo entusiasmo».
            tutto. Mussolini è ministro della Guerra e lei dipende dal  E per dar forza alle sue teorie, Bertoldi afferma che al-
            ministro. Ogni sua partecipazione, diretta o indiretta a que-  l’esito del voto del Gran Consiglio, alla mattina, il Re
            st’affare, poteva considerarsi un vero e proprio complotto.  «diede il via libera ad Ambrosio, il quale già da tempo gli
            Questo non lo avrei mai permesso». Il ruolo sussidiario dei  aveva sottoposto il piano Castellano. Allora a quel piano
            vertici militari, evocato da Bertoldi, non trova poi con-  concesse il suo placet e fu lui, alle sette del mattino del 25
            ferma nemmeno nella parte in cui Puntoni annota che il  luglio, a ordinare di metterlo in esecuzione per il giorno
            5 luglio il Re ricevette Ambrosio. In effetti, il Sovrano  successivo», cioè per lunedì 26 luglio. Tutto ciò contrasta
            aveva sommariamente partecipato al suo Aiutante di      clamorosamente con il racconto sia di Ambrosio sia di
            campo il progetto di Ambrosio per arrivare alla sostitu-  Castellano, di cui sopra si è fatta menzione, che, al con-
            zione di Mussolini, ma non ne era per nulla convinto:   trario, lamentarono la perniciosa inerzia del Re, posi-
            «sembra che [Ambrosio] ne abbia parlato apertamente con  zione da costui ancora mantenuta a poche ore dall’arrivo
            il Re prospettandogli l’opportunità di una dittatura militare  di Mussolini a Villa Savoia; tant’è che Ambrosio decise
            con alla testa Caviglia o Badoglio. Sua Maestà non ha accolto  di agire di sua iniziativa confidando sul sostegno di Ac-



            12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IX
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