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PAGINE DI STORIA
Durante la notte venne pianificato un attento servizio nenza. I Reali Carabinieri, che erano il primo Corpo del-
di vigilanza, temendo un attacco. l’Armata Sarda, in base alle note Regie Patenti del 1814,
Il mattino seguente, con l’inizio delle ostilità, gli Au- dovettero sgomberare, ripiegando su Tirano.
striaci avanzarono, gli uomini della Guardia Nazionale Mentre gli Austriaci proseguivano nelle requisizioni, il Pe-
di Bormio, in buona parte, si dettero alla fuga, e il Pe- dranzini cercava di raccogliere notizie da fornire, clande-
dranzini si trovò a ripiegare, cercando di rimettere in- stinamente, al Guicciardi.
sieme gli uomini assegnatigli con l’aiuto dei due In effetti solo a partire dal 24 sera il Colonnello Guic-
carabinieri, e del sottufficiale delle Guardie Doganali. ciardi poté riunire 44° e 45°, ciascuno nelle proprie sedi,
Nel muovere verso Bormio, Pedranzini incontrò alcuni il primo sul versante del Tonale, ove parteciperà margi-
militari dell’Arma provenienti dalla cittadina unitamente nalmente allo sfortunato fatto d’armi di Vezza d’Oglio
a “qualche altro individuo”, che lo invitarono ad organiz- del 4 luglio, che vide gli Austriaci prevalere sui reparti
zare subito una resistenza, ma nel rastrellare i fuggiaschi di volontari inviati da Garibaldi, non proseguendo oltre.
fu costretto a minacciare di usare le armi, con risultati Nei giorni immediatamente successivi a questo fatto
irrisori: lo stesso Tenente della G.N. Francesco Cle- d’arme Guicciardi recuperò i circa 320 uomini del 44° e
menti, adducendo un malore, si defilò torcendosi lo sto- organizzò la difesa della valle alla stretta di Sondalo. A
maco, mentre 3 doganieri, esausti per la durezza del questo punto, in base alla sua relazione, con i 430 del 45°,
percorso, appena fu possibile “se la svignarono”. cui si sommavano 150 bersaglieri volontari, 90 fra Guar-
In effetti gli Austriaci avevano fatto avanzare circa un die Doganali e Guardie Forestali, 16 Reali Carabinieri,
migliaio di uomini e la pretesa di Pedranzini di fermarli, una cinquantina di volontari di Como e Chiavenna
anche qualora tutti i suoi uomini avessero rispettato gli esperti nel tiro a segno e 4 pezzi da montagna con 21 ar-
ordini, appare priva di realismo. Anche ammesso che sul tiglieri del Regio Esercito, egli poteva far conto su circa
passo o lungo la strada, appoggiandosi alle gallerie, 1.200 uomini, considerando anche la G.N. comunale. I
avesse potuto far muro, novello Leonida alle Termopili, 16 carabinieri al comando di un ufficiale potrebbero
le colonne aggiranti avrebbero posto fine alla resistenza. identificarsi nel comandante la Luogotenenza di Tirano
Gli Austriaci giunsero a Bormio il 26, iniziando la prima e nel personale tratto dai reparti territoriali con giurisdi-
di una serie di requisizioni di generi alimentari e altro, e zione sulle aree occupate o minacciate dagli Austriaci,
il Pedranzini, che in Bormio aveva la famiglia, decise di atteso che non sono presenti documenti attestanti l’invio
rimanervi, in forza del fatto che la G.N. comunale as- di unità del Corpo, e che il Prefetto era stato ben chiaro
solveva soprattutto compiti di tutela di ordine e sicurezza nel dire che sarebbero state utilizzate le risorse umane
pubblica e, come tale, fosse comunemente accettato che locali. Fra i compiti assegnati ai pochi carabinieri, quello
potesse continuare ad operare nel territorio di perti- di esplorare - con il personale a cavallo - il territorio. In-
A FRONTEGGIARE LE FORZE ITALIANE SI STIMAVA
VI FOSSERO CIRCA 1000 AUSTRIACI. POCO
INFERIORI NEL NUMERO, ERANO AVVANTAGGIATI
DAL POTERSI DIFENDERE E DALLA QUOTA
46 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV