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PAGINE DI STORIA
tuare le visite mediche e adottare anche provvedimenti Secondo la relazione
della Legione G.N., che riunendo il 45°, dovette effet-
di riforma, a riprova che in precedenza il battaglione ufficiale di Guicciardi,
non aveva avuto alcun inquadramento. Per non parlare
delle carenze di vestiario per i climi freddi.
Intorno alle 8 gli Austriaci vennero a contatto con le al prezzo di 5 feriti,
truppe del Guicciardi presso il Ponte del Diavolo, in
particolare con aliquote di volontari della già citata 5^ erano state inflitte
cp., e dei 45° e 44° battaglione. Inizialmente le ordinate
scariche di fucileria degli imperiali obbligarono i volon-
tari, in avanguardia, alla fuga, coinvolgendo una piccola perdite pari a 5
aliquota del 44° che seguiva, per cui gli Austriaci ven-
nero avanti all’assalto verso il ponte, ma ben presto vo- morti, 7 feriti e
lontari e Guardie Nazionali del 45°, ben sistemati dal
Caimi, reagirono impiegando anche il fuoco dei 4 pezzi
disponibili e riuscirono ad obbligare gli avversari al ri- 74 prigionieri: un
piegamento. La ritirata avvenne in buon ordine e il
Guicciardi preferì attestarsi sulla sponda sinistra del tor- risultato insperato
rente Rezzasco, in val di Rezzalo, piuttosto che lanciarsi
con decisione all’inseguimento. Si limitò a spingere
avanti alcuni dei suoi carabinieri reali a cavallo, i quali che in parte
riferirono che gli Austriaci si erano sistemati dopo i
primi contrafforti del monte, sulle alture a sinistra del- riequilibrava
l’Adda, e non sembravano intenzionati a sgomberare il
campo. Addirittura, probabilmente molto preoccupati, l’insuccesso
i suoi giovanotti della GN giunsero a scambiare un
gregge di pecore su un colle per truppe austriache: pro-
babilmente la scarsa voglia di esporsi ulteriormente fa- di Vezza d’Oglio
ceva sì che si cercasse ogni indizio per ricavarne motivo
per non procedere con troppa foga.
Ciò indusse il Guicciardi a ritenere di aver intercettato A mio avviso il comportamento del Guicciardi fu coe-
solo un’avanguardia nemica e che fra poco avrebbe avuto rente con la consapevolezza di non poter disporre di uno
luogo un nuovo, più massiccio, attacco, per cui fece schie- strumento operativo d’eccellenza e di potersi acconten-
rare i reparti sulle alture in atteggiamento difensivo. Poco tare, tutto sommato, del ripiegamento del nemico, atteso
dopo altre pattuglie individuarono le posizioni austria- l’atteggiamento complessivamente difensivo che aveva
che e qualche ufficiale propose un ripiegamento, rifiutato avuto ordine di assumere. Pedranzini, determinato e san-
da Guicciardi che non intendeva abbandonare le co- guigno, avrebbe forse voluto qualcosa di più, ma Guic-
lonne mandate ad operare l’aggiramento. In seguito altri ciardi, riterrei in modo assolutamente professionale,
esploratori gli riferirono che gli austriaci stavano ripie- doveva tener conto di altri fattori, fra i quali non ultima
gando, trascinando con sé un carro carico di feriti. Solo la vita del personale affidatogli. Il nemico si allontanava
a questo punto decise di portarsi avanti, disponendo i dalla valle e si portava oltre i passi, il suo compito era
carabinieri reali, definiti “agilissimi e robusti”, a protezione stato assolto, a dispetto della sconfitta a Vezza d’Oglio
del fianco destro, in marcia nel bosco a mezza costa, e e, per concludere, nel settore ove stava operando aveva
affidando l’avanguardia al capitano Morelli. conseguito un limitato successo, ininfluente per l’anda-
50 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV