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PAGINE DI STORIA






            A Pedranzini venne affidata la guida della colonna di de-  Reit, fra Bormio e i Bagni Vecchi, pronta attaccare la si-
            stra del Capitano Zambelli che, partendo col favore     nistra austriaca ai Bagni.
            delle tenebre la sera del 10, doveva raggiungere la som-  Un’ulteriore unità, la colonna di destra al comando del
            mità del Reit e portarsi all’alba dell’11 nell’area fra I  Capitano Rizzardi, comprendente l’omonima compa-
            Cantoniera, quella posta alla quota inferiore, lungo la  gnia del 45°, una decina di tiratori scelti dotati delle armi
            strada che ancora oggi costituisce un’opera di ingegneria  migliori e 44 Guardie Forestali e Doganali, doveva par-
            di tutto rispetto, disegnata dall’ing. Donegani, e 2^ gal-  tire anch’essa alle 19 e seguire le precedenti, allontanar-
            leria, a tergo delle truppe austriache, per tagliarne la ri-  sene a Cepina, passare a destra dell’Adda, salire alle
            tirata, impiegando le armi a distanza e facendo rotolare  Motte, scavalcare ancora l’Adda, raggiungere le medioe-
            massi. Si trattava di 150 uomini (44 Guardie Doganali,  vali Torri di Fraele aggirando sulla destra la posizione
            80 G.N. Mobili –  10 migliori di ciascuna delle 8 cp. di-  austriaca e occupare il sentiero che dominava Bagni Vec-
            sponibili – e G.N. del comune di Bormio) che dovevano   chi e strada dello Stelvio. Qui doveva “bersagliare la gal-
            percorrere l’itinerario più difficile, circa 12 ore di marcia  leria in legno al primo risvolto della strada della valle
            con dislivelli e pendenze notevoli, su terreno rotto e in  dello Stelvio”.
            parte coperto da boscaglia e neve.                      La colonna di centro, che riuniva due compagnie del 45°,
            Un reparto di 60 bersaglieri della 5^ cp. del 45°, col Ca-  i tiratori di Chiavenna e Como, i Carabinieri Reali, il
            pitano Salis della G.N., doveva seguire la precedente co-  44° e l’artiglieria, agli ordini del Guicciardi doveva ese-
            lonna e distaccarsene prima che iniziasse l’ascesa del  guire l’attacco frontale sui Bagni Vecchi.
                                                                    L’avanguardia di altri 60 elementi doveva iniziare il mo-
                          Vari fattori                              vimento alle ore 19 del 10, precedere il dispositivo e oc-
                                                                    cultarsi  in  zona  Cepina,  prendendo  contatto  con  i
                         concorsero                                 volontari di Bormio e tenendo sotto controllo il terreno
                                                                    circostante. Doveva schierarsi su più pattuglie per essere
                  a rendere in gran                                 in posizione alle 7 del mattino successivo, mentre la
                                                                    massa principale del Guicciardi alle 7 dell’11 doveva es-
                                                                    sere a Cepina in attesa dei segnali che attestassero il rag-
                      parte vano lo                                 giungimento  delle  posizioni  da  parte  delle  aliquote

                                                                    avanzate e quindi attaccare a fondo. Naturalmente l’in-
                  sforzo offensivo.                                 tera manovra doveva avvalersi delle informazioni che
                                                                    una rete di vedette predisposte in Bormio da Pedranzini
                                                                    sarebbero state in grado di raccogliere circa eventuali
                 Muovere di notte,                                  movimenti degli Austriaci. Ad ogni soldato furono for-

                                                                    nite una razione di pane e due di vino e già assolvere a
                   su quel terreno,                                 questa incombenza logistica fece sì che la partenza slit-
                                                                    tasse di alcune ore.
                                                                    Il piano era intelligente, ma occorrevano – oltre al co-
                 era difficoltoso, e                                raggio – ottime qualità fisiche e tecniche per muovere

                                                                    su terreno difficile, di notte, coordinandosi nel tempo e
                l’equipaggiamento                                   nello spazio, in assoluta carenza di segnalazioni che non
                                                                    fossero a mezzo staffetta: vere capacità da guerrigliero.
                         era carente                                Proprio il tipo di combattenti che a Guicciardi difettava.
                                                                    La manovra di aggiramento, avviata con un’ora di ritardo,
                                                                    procedette in modo disastroso, anche per il panico ge-
                                                                    neratosi in Bormio quando ci si rese conto che gli Au-



            48 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV
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