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PAGINE DI STORIA
L’inizio delle ostilità di occupazione. Era costume che i reparti, una volta en-
trati in territorio nemico, si sostentassero con risorse
era previsto per il 23 locali, nella migliore delle ipotesi rilasciando buoni di
prelevamento di dubbia utilità. In buona sostanza si
trattava di una sorta di diritto al saccheggio.
giugno. Considerato Egli, effettuata il 23 maggio una ricognizione fino alla I
Cantoniera (rifugio per viandanti sorpresi sulla rotabile
che il grosso delle da condizioni meteorologiche avverse), il 24, al consiglio
comunale della cittadina di Bormio che esternava le pro-
prie preoccupazioni, rispose che la neve, ancora copiosa,
truppe Austriache si non avrebbe consentito agli Austriaci alcuna progres-
sione. Come primo provvedimento riteneva sufficiente
trovava in Veneto, giornalmente inviare una Guardia Doganale dalla IV
Cantoniera al Passo per verificarne la situazione. Forse
il Capo di Stato con eccessivo ottimismo rispose che non sarebbe stato
possibile far conto sul Regio Esercito, impegnato in pia-
nura, e dispose di difendere i passi del Tonale e dello
Maggiore italiano, Stelvio con Guardia Nazionale (G.N.), Reali Carabi-
nieri, Guardie Forestali e Doganali. Non appariva pre-
Generale Alfonso La occupato neanche del fatto che, ancorché l’inizio delle
operazioni fosse previsto per il 23, l’ordine di mobilita-
zione dei battaglioni di G.N. Mobile n° 45 (Sondrio) e
Marmora, stabilì che n° 44 (Clusone e Breno) prevedesse la loro attivazione a
far data dal 25 e sembrava far molto affidamento sulla
non avrebbe distolto Guardia Nazionale dipendente dai comuni, che sapeva
essere la più addestrata.
I due battaglioni, in condizioni non certo ottimali, avreb-
forze per proteggere bero formato una Legione agli ordini del Colonnello
della G.N. Enrico Guicciardi, nobile valtellinese che
i passi lombardi aveva partecipato alle sollevazioni del ’48 e alla battaglia
di Novara del ‘49 alla testa del battaglione di volontari
Bersaglieri Valtellinesi.
La Guardia Nazionale, instituita con legge 1° marzo
fonso La Marmora, stabilì che non avrebbe distolto 1848, “per difendere la Monarchia, ed i diritti che lo Statuto
forze per proteggere i passi, e il Prefetto di Sondrio, Lo- ha consacrati, per mantenere l’obbedienza alle leggi, conser-
renzo Moris, fu istruito a provvedere con proprie risorse. vare o ristabilire l’ordine e la tranquillità pubblica, secondare
Già il 9 maggio, non appena si comprese che l’alleanza all’uopo l’Esercito nella difesa delle Nostre frontiere e coste
con la Prussia avrebbe avuto come inevitabile epilogo marittime, assicurare l’integrità e l’indipendenza de’ Nostri
una nuova guerra contro l’Austria, il Prefetto ricevette Stati”, comprendeva tutti i sudditi che pagavano le tasse,
subito richieste di protezione da parte dei comuni di con l’esclusione di coloro che erano gravati di comandate,
confine come Bormio, che maggiormente avvertivano il prestazioni personali o in natura. Si voleva creare una
pericolo di finir vittime di razzie e requisizioni in caso sorta di cittadino-soldato, con compiti di concorso anche
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV 43