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PAGINE DI STORIA






                   LA 3^ GUERRA D’INDIPENDENZA
                             IN VALTELLINA
            Con l’ampliamento del Regno conseguente alla vittoria                  Nel 1866
            nella 2^ Guerra d’Indipendenza, la struttura del Corpo
            dei CC.RR. vide la creazione delle Legioni, tra cui la
            4^ Legione di Milano, dalla quale – nel 1861 – dipen-               i Carabinieri
            devano le Divisioni di Milano, Brescia, Cremona e
            Como. Quest’ultima si avvaleva della Compagnia di                   di Valtellina
            Sondrio, che aveva alle dipendenze le Stazioni di Son-
            drio, Morbegno, Chiesa e Berbenno, la Luogotenenza
            di Tirano (Staz. di Tirano, Mazzo, Bailadora, Tresenda-          parteciparono
            Teglio, Aprica, Ponte e Bormio) e la Sezione di Chia-
            venna  (Staz.  di  Chiavenna, Traona,  Nevate, Villa  e          alla 3^ Guerra
            Campodolcino). Fatta eccezione per Sondrio, forte di
            18 unità, 6 delle quali a cavallo, e di Tirano, con 10 uo-    d’Indipendenza.
            mini, le altre Stazioni disponevano di 5-7 unità, più che
            sufficienti considerato il basso livello di criminalità.
            Se il livello di Legione ci è familiare, occorre spiegare          La provincia
            che la Divisione era affidata a ufficiale superiore, mag-
            giore o luogotenente colonnello, e comprendeva una o, so-      confinava con il
            vente, più province. La Compagnia era retta da capitano,
            da cui dipendevano Luogotenenze, affidate a luogotenenti
            (l’attuale tenente) e Sezioni agli ordini di subalterno o  Sud-Tirolo austriaco,
            maresciallo d’alloggio maggiore.
            In taluni casi una o più Stazioni potevano direttamente       cui era collegata
            dipendere dalla Compagnia. Degno di nota il fatto che
            la minima unità ordinativa, la Stazione, non sia mai stata
            coinvolta in tentativi di mutarne la denominazione. Tra-          con le rotabili
            mite essa si esplicava l’azione informativa, di prevenzione
            e repressione del Corpo; non esistendo reparti speciali,           dello Stelvio
            destinati alle indagini o alla vigilanza radiomobile, la
            Stazione era il Corpo dei Reali Carabinieri.                       e dell’Aprica
            Nel 1866 i Carabinieri di Valtellina parteciparono alla
            3^ Guerra d’Indipendenza; la provincia confinava con il
            Sud-Tirolo austriaco, cui era collegata con le rotabili
            dello Stelvio e dell’Aprica. Ancorchè la vigilanza ai va-  poli di cultura tedesca, era ai ferri corti con l’Austria, cui
            lichi di Stelvio, Tonale e Aprica fosse affidata alle Guar-  voleva strappare l’egemonia sul mondo germanico. L’al-
            die  Doganali  (future  Guardie  di  Finanza),  e  non  leanza con la Prussia di Bismarck e del Generale von
            esistessero i Posti Carabinieri di Confine, il Luogotenente  Moltke consentì al giovane Regno d’Italia di affrontare
            di Tirano doveva controllare un territorio estremamente  il nuovo impegno bellico carico di ottimismo.
            ampio, muovendosi a cavallo.                            L’inizio delle ostilità era previsto per il 23 giugno. Con-
            L’Italia, considerata l’indisponibilità di Napoleone III a  siderato che il grosso delle truppe Austriache si trovava
            ripetere l’avventura del ’59, si rivolse nel 1866 alla Prus-  nel Veneto, e che il tratto di frontiera valtellinese era im-
            sia. Quest’ultima, impegnata nella riunificazione dei po-  pervio, il Capo di Stato Maggiore italiano, Generale Al-



            42 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV
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