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PAGINE DI STORIA
infine il Regio Corpo delle Guardie Doganali, inizialmente
alle dipendenze delle Regie Dogane, con compiti di vi-
gilanza confinaria e doganale e di concorso in tempo di
guerra alla difesa dello Stato, istituito il 13 maggio 1862
con legge n. 616.
La visita del Prefetto fu la risposta a ciò che aveva scritto
il 9 maggio il comandante la G.N. di Bormio, Cap. Cle-
menti, rammentando che nel 1848, dopo le 5 Giornate
di Milano, i Valtellinesi avevano occupato i passi, mentre
nel 1859 erano stati gli Austriaci a posizionarvisi, e in
entrambi i casi il controllo era stato mantenuto fine al
termine delle ostilità. Nella missiva l’ufficiale rendeva
noto che oltre 1.000 Austriaci erano posizionati a breve
distanza e pronti ad occupare lo Stelvio.
Per tutta risposta alle insistenze dei locali, S.E. ordinò al
Delegato mandamentale di P. S., di disporre che il Sindaco
di Bormio presidiasse con la Guardia Nazionale il passo
a partire dal 19 giugno. Il povero Sindaco, nell’obbedire,
chiese al Prefetto i cappotti per i suoi uomini, che evi-
dentemente ne erano sprovvisti, atteso che faceva ancora
molto freddo. Nulla da fare. Del resto la situazione era
disastrosa: il 44° non aveva neanche le uniformi, e le mu-
nizioni gli dovevano giungere da Pavia. Il 45° invece le
sue munizioni le avrebbe avute dall’Arsenale di Torino.
In loco vi erano solo gli uomini e poco altro.
Questo primo drappello ebbe modo di rilevare che gli
Austriaci erano presenti in forze poco oltre il passo e
mantenevano un contegno abbastanza minaccioso.
Il 20 sera, con gli uomini che dovevano dare il cambio
alla tutela dell’ordine pubblico, che avesse qualcosa da al piccolo presidio, guidati dal Luogotenente della G.N.
difendere, non nullatenenti e nullafacenti di dubbia mo- Pietro Pedranzini, partirono 2 carabinieri, distaccati dal
ralità. Si trattava di reintrodurre il principio del miles ro- luogotenente di Tirano per essere informato dell’evolvere
mano in un mondo militare che, da secoli, si basava sul della situazione. Il gruppo riposò qualche ora alla IV
soldato di mestiere o comunque a ferma assai lunga. La Cantoniera, raggiunta poco prima dell’alba, e guidato da
legge, modificata col R. D. del 27 novembre 1859, fu 3 Guardie Doganali che in quel fabbricato avevano l’uf-
estesa agli stati annessi e ogni comune aveva il suo pic- ficio, riprese il movimento verso il passo. Qui si rilevò la
colo reparto. In seguito, proclamato il Regno d’Italia, con presenza di un buon numero di Austriaci, kaiserjager e
legge 4 agosto 1861 n. 143 si creò la G.N. Mobile, forte volontari, coi quali il Pedranzini, ancorché scoraggiato
di 220 battaglioni, che si affiancava alle unità comunali. da CC.RR. e Guardie Doganali, volle parlamentare.
I Reali Carabinieri presidiavano la valle con compiti di Poco dopo il Pedranzini si recò alla IV Cantoniera per
tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, mentre le Guardie conferire col luogotenente dei carabinieri di Tirano che
Forestali dipendevano da un Regio Ispettore delle Fo- desiderava parlargli e ricognire l’area, cosa sconsigliatagli
reste della Provincia, ing. Cetti, che faceva parte della considerata la neve che, per il crescere della temperatura,
Commissione per la mobilitazione della G.N. Mobile. Vi era era oramai molle e impediva la marcia. Pedranzini lo
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