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PAGINE DI STORIA





                Quella guerra mal                                   sultati auspicati e quelli conseguiti. In effetti furono pro-

                                                                    prio i comandanti a difettare di energie fisiche e morali,
                      diretta e mal                                 lasciando al proprio destino il personale, che riuscì ad

                                                                    erogare il proprio fuoco disturbando comunque il ripie-
              condotta, oltre alle                                  gamento. Del resto queste azioni non determinarono
                                                                    catture e perdite significative agli Austriaci, e di per sé
                                                                    ciò testimonia della loro scarsa incisività. Mentre sosta-
             sconfitte di Custoza                                   vano in vetta, i pochi che avevano seguito il Pedranzini

                                                                    ebbero modo di individuare l’accampamento austriaco
             e Lissa, lasciava ben                                  oltre Spondalunga, almeno 200 uomini, ma il mancato
                                                                    arrivo della colonna Zambelli non consentiva di ingag-
                                                                    giare lo scontro.
             poco da ricordare, e                                   Pedranzini a quel punto disponeva di una quarantina di

                                                                    uomini, fra i quali 19 Guardie Doganali, troppo pochi
               gli scontri nell’area                                per sbarrare la ritirata agli Austriaci. Dopo aver valutato
                                                                    più opzioni individuò alla I Cantoniera dello Stelvio un
                                                                    numeroso gruppo di soldati nemici. Dal suo racconto –
                  di Bormio erano                                   confermato dai testimoni – traspare che, forse disperato

                                                                    per l’occasione perduta per la patetica, a volte comica
                     uno dei pochi                                  serie di errori susseguitisi nel corso della salita, pratica-
                                                                    mente da solo si avventò contro l’edificio, catturandovi
                   successi, oltre a                                65 prigionieri, l’intero distaccamento ivi presente. Per
                                                                    convincerli alla resa fece credere ai nemici d’essere ac-
                                                                    cerchiati provocando il rotolamento di massi e sparando
               quello di Bezzecca                                   da più posizioni, sorretto a distanza dal fuoco, poten-
                                                                    zialmente pericoloso anche per lui, dei suoi uomini ri-
                colto da Garibaldi                                  masti indietro, e assistito da presso da 4-5 elementi,
                                                                    evidentemente i più coraggiosi, che lo raggiunsero alla
                                                                    spicciolata.
                                                                    Nel combattimento di Ponte del Diavolo rimasero feriti
            mento generale delle operazioni già deciso altrove, che  alcuni imperiali che i RR.CC. che procedevano in avan-
            sarebbe stato inutilmente rischioso cercare di ampliare.  guardia alla colonna della G.N., catturarono a Bormio,
            Oltretutto probabilmente sperava che il Pedranzini e le  ove attendevano di esser sgomberati.
            colonne mandate a compiere l’aggiramento riuscissero a  Il giorno seguente, temendo che le gallerie della strada
            conseguire un ulteriore risultato.                      fossero state minate dagli austriaci, fu necessario pro-
            Gli Austriaci ai Bagni Vecchi ripiegarono al mattino    cedere ad una pericolosa ricognizione, che fu eseguita,
            quando aliquote delle colonne inviate nella notte col Pe-  come indica la relazione della Legione GN, dal “Briga-
            dranzini li attaccarono, secondo il Guicciardi con suc-  diere dei CC.RR. Angelo Bruschi, bresciano” (in effetti il
            cesso.  Piuttosto  inefficace  sarebbe  invece  stata  la  Vice Brigadiere Luigi Braschi), col Capitano Morelli e
            partecipazione delle colonne Salis e Rizzardi, a parere  un milite della G.N.. Essi ispezionarono le gallerie, ri-
            del Pedranzini. Al proposito propenderei per il punto di  scontrando la ritirata degli Austriaci e, soprattutto, che
            vista del bormino, che avendo la possibilità di conoscere  non vi fossero rischi di esplosioni.
            l’andamento generale dell’azione e come la stessa fosse  Secondo la relazione ufficiale di Guicciardi, al prezzo
            stata pianificata, non poteva non rilevare il divario fra ri-  di 5 feriti, erano state inflitte perdite pari a 5 morti, 7



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV  51
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