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PAGINE DI STORIA
Lo schieramento degli uomini nonché tutte le attività
preparatorie erano stati seguiti meticolosamente dal
Maggiore Alessi. L’ufficiale però non si era limitato a
organizzare una efficiente linea difensiva: così come
consigliato dal Generale Rommel, la notte tra il 18 e il
19 dicembre, Alessi aveva infatti inviato appositamente,
prima di essere ingaggiato dal fuoco delle avanguardie
nemiche, due pattuglie in esplorazione. Una di queste
aveva individuato per prima alcuni mezzi nemici che
poterono essere immediatamente colpiti e distrutti.
La strategia difensiva attuata dall’ufficiale dell’Arma,
tutt’altro che attendista, era stata caratterizzata dal-
l’azione preventiva. Questo approccio al combatti-
mento era risultato importante e determinante sia per
l’aspetto psicologico che per l’epilogo stesso della bat-
taglia. L’attacco a sorpresa, infatti, più che indebolire
il nemico, che si vedeva distrutto qualche mezzo,
aveva rafforzato nei carabinieri paracadutisti la deter-
minazione e la motivazione necessaria all’impari com-
battimento.
Dopo aver resistito nelle prime ore del mattino del 19
IL TENENTE COLONELLO EDOARDO ALESSI
al martellamento dell’artiglieria, i ripetuti attacchi del
nemico erano stati respinti tramite contro-attacchi e
grazie all’utilizzo di ordigni artigianali lanciati sui mezzi sufficiente per tutti, cronica criticità delle truppe
mezzi nemici da singoli carabinieri appostati nelle italiane nei vari teatri esteri nonché nella campagna in
buche scavate nei giorni precedenti. La forte deflagra- Africa Settentrionale, esisteva il forte timore di essere
zione di queste bombe dette “passaglia”, dal cognome subito raggiunto ed intrappolato dal nemico. Gli uo-
del loro inventore (il Tenente del Genio Passaglia), mini lasciati al bivio di Eluet el Asel avrebbero dovuto
aveva erroneamente indotto gli inglesi a credere che mantenere la posizione per qualche ora, dopodiché
dietro le posizioni occupate dai carabinieri fossero pre- avrebbero dovuto attuare uno sganciamento appiedato
senti anche pezzi di artiglieria. Questo aspetto aveva cercando di raggiungere le linee amiche con il favore
contribuito in modo significativo a paralizzare l’azione delle tenebre. Il Maggiore Alessi era dolorosamente
nemica, notoriamente cauta, consentendo al 1° Batta- consapevole della triste sorte a cui esponeva i carabi-
glione il raggiungimento dell’obbiettivo richiesto. nieri lasciati al bivio, ma aveva comunque maturato tale
Dopo aver tenuto la posizione per oltre tredici ore di decisione per tentare di salvare il grosso del reparto.
combattimenti, era poi iniziata una difficile manovra Così, passate le ore diciannove del 19 dicembre 1941,
di sganciamento. Per non far catturare i suoi uomini, il a bordo di dieci mezzi, era iniziata la manovra di sgan-
Maggiore Alessi aveva deciso di lasciare una quarantina ciamento. Nella zona degli scontri, oltre ai quaranta ca-
di militari a presidio del bivio degli scontri. Questo rabinieri designati dal Maggiore Alessi, era rimasto
perché oltre a non avere a disposizione un numero di anche il plotone del Tenente Mollo, che non aveva ri-
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