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PAGINE DI STORIA
MILANO 1920. CARABINIERI DEL
BATTAGLIONE MOBILE DI MILANO
CON L’AUTOBLINDO LANCIA ANSALDO
I.Z. 1° TIPO DOTATA DI MITRAGLIATRICI
FIAT-REVELLI MOD. 14 RAFFREDDATE
AD ACQUA
d’ordine pubblico, su quello d’istituto e sul contegno da precisato, tra i provvedimenti transitori atti a risolvere i
tenersi con le popolazioni e nei tumulti. problemi dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma fu
La libera uscita (art. 37) sarebbe stata regolata dalle intravista la possibilità di rendere in un secondo tempo
stesse norme delle altre truppe. definitivi i battaglioni «per evitare il continuo prelevamento
Ciascun battaglione (art. 35) avrebbe avuto due carrette di rinforzi dalle stazioni, che gravemente ne paralizzano
da battaglione e due muli o cavalli, ma per urgenti spo- il funzionamento».
stamenti collettivi per motivi di p.s. o d’ordine pubblico, Sulla base delle caratteristiche operative dei rispettivi
avrebbe potuto ottenere dal centro automobilistico territori, il Comando Generale dell’Arma stabilì che
della relativa sede dieci autocarri per trasporto di truppa. fossero comandati da:
Alla legione territoriale che avesse avuto nella stessa - un tenente colonnello i Battaglioni mobili di Ales-
sede più comandi di battaglione, sarebbe stata data in sandria, Genova, Verona, Trieste, Treviso, Bologna, An-
consegna “una vettura automobile di tipo leggero” per i cona, Cagliari, Bari, due dei tre Battaglioni di Roma,
colonnelli comandanti di raggruppamento. Ogni comando uno dei due Battaglioni di Torino, Milano, Firenze,
di battaglione avrebbe avuto inoltre in consegna due Napoli e Palermo;
moto-carrozzelle per uso degli «Ufficiali di sorveglianza - un maggiore i Battaglioni mobili di Udine, Taranto,
al personale distaccato e dislocato entro una vasta zona». Catania, uno dei Battaglioni di Roma, Torino, Milano,
L’istituzione dei battaglioni venne proposta, come già Firenze, Napoli e Palermo.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 19