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PAGINE DI STORIA






                                                                    per «fronteggiare il pericolo di non avere forze sufficienti a
                                                                    contenere una eventuale ondata bolscevica su scala nazionale».
                                                                    La ricerca di un rimedio alla precarietà della situazione
                                                                    politico-sociale «produsse la Regia Guardia per la Pubblica
                                                                    Sicurezza (…) creata per far fronte alla più profonda crisi
                                                                    sociale politica e istituzionale» dello Stato liberale, che fu
                                                                    però attaccata sia da destra come “polizia di Nitti”, sia
                                                                    da sinistra come ennesimo strumento repressivo senza
                                                                    costituire una valida alternativa alle forze allora dipendenti
                                                                    dal  Ministero  della  Guerra.  Infatti  la  Regia  Guardia
                                                                    venne soppressa dopo appena tre anni di esistenza.
                                                                    Il nuovo Capo del Governo Giolitti si trovò di fronte
                                                                    ad una ondata di illegalità e di violenze in un clima di
                                                                    guerra civile e di incertezze da parte dello Stato, che
                                                                    turbarono  gli  equilibri  delle  organizzazioni  sindacali,
                                                                    cooperative e mutualistiche sia socialiste che cattoliche
                                                                    dell’Italia settentrionale e centrale.
                                                                    In  quei  frangenti  egli  ritenne  di  poter  inserire  il
                                                                    movimento fascista nella lotta parlamentare o di “costi-
             CARTEGGIO DELL’ANNO 1919 SULLA COSTITUZIONE DI “SPECIALI  tuzionalizzarlo”. Le nuove elezioni (maggio 1921) si ri-
                FORZE ARMATE PER LA TUTELA DELL’ORDINE PUBBLICO”
                                                                    solsero con l’ingresso alla Camera dei primi 35 deputati
                                                                    fascisti. Dopo le dimissioni di Giolitti (giugno 1921) i
                                                                    governi che si succedettero, presieduti da Bonomi e poi
                                                                    da Facta, non furono in grado di fronteggiare l’emergenza.
                                                                    Ne  fu  favorito  Mussolini  che,  com’è  noto,  assunse  il
                                                                    potere con la marcia su Roma. Le progressive riduzioni
                                                                    dell’impiego dell’Esercito in ordine pubblico, già verificatesi
                                                                    nell’epoca giolittiana, cessarono infine con l’istituziona-
                                                                    lizzazione delle “squadre” e la costituzione della Milizia
                                                                    Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.). In
                                                                    questo quadro, nel 1919, il Governo pensò di istituire i
                                                                    Battaglioni Carabinieri, con l’intento di disporre di uno
                                                                    strumento  di  intervento  adeguato  alle  trasformazioni
                                                                    della società civile e delle manifestazioni politiche, in
                                                                    cui  andava  instaurandosi  un  diverso  rapporto  tra  gli
                                                                    organi dello Stato e i cittadini manifestanti.


                                                                     PROPOSTA DI ISTITUZIONE PROVVISORIA
                                                                               DI BATTAGLIONI MOBILI

                                                                    Alla  fine  del  1918  il  Comando  Generale  propose  al
                                                                    Ministero della Guerra, per sopperire alla progressiva
                                                                    riduzione dei reparti dell’Esercito nei servizi di ordine
                                                                    pubblico,  l’istituzione  di  speciali  reparti  addestrati,



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III  15
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