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PAGINE DI STORIA
In Murmania gli
Italiani furono lodati e il 27 agosto giunsero in Patria, a Oulx. L’accoglienza
dal comando alleato in Italia fu inaspettatamente fredda: lo Stato Maggiore
temeva che i militari potessero essere stati “contagiati”
dalle ideologie bolsceviche e li tenne di fatto isolati
per la compattezza, per alcuni giorni. Il Corpo di Spedizione fu formalmente
sciolto il 12 settembre 1919, dopo aver restituito e im-
la resistenza alla magazzinato tutti i materiali riportati dalla Russia.
In Murmania gli Italiani furono lodati dal comando
alleato per la compattezza, la resistenza alla fatica e la
fatica e la capacità capacità di interazione con la popolazione; subirono
tre sole perdite in combattimento (di cui una per
di interazione con “fuoco amico”) e una quindicina per malattia; uomini
e materiali si rivelarono all’altezza delle proibitive con-
dizioni in cui operavano. Il contingente multinazionale
la popolazione; dovette tuttavia affrontare le stesse problematiche di
cui ancor oggi si discute: lontananza dalla madrepatria,
uomini e materiali si asimmetria delle forze, avversità dell’ambiente, ostilità
della popolazione. La missione risultò un successo mi-
rivelarono all’altezza litare, ma fallì gli obiettivi politici; attraverso dinamiche
di sconcertante attualità (l’iniziativa di una superpotenza,
l’individuazione di un casus belli, la ricerca del consenso
delle proibitive del Paese ospite, l’ingerenza nella guerra civile, la co-
stituzione di un Governo fantoccio e il tentativo fallito
condizioni in cui di trasferirgli l’onere dei combattimenti) fu compiuto
lo stesso errore capitale che tante volte si ripeterà nel
secolo successivo: individuare uno scopo strategico
operarono ormai anacronistico (l’imposizione di un protettorato
coloniale) e, soprattutto, assegnare al braccio militare
un obiettivo operativo insufficiente a conseguire tale
lamente, cresceva la convinzione nelle cancellerie oc- scopo (la conquista di Petrozavodsk). Acutamente il
cidentali che il Governo bolscevico fosse destinato a Tenente Colonnello Sifola, in una lettera privata del
sopravvivere alla guerra civile e che, pertanto, apparisse febbraio 1919 (miracolosamente sopravvissuta alla cen-
più opportuno cercare d’ingraziarselo che combatterlo. sura), dopo aver bollato come “inazione” l’avventura
Sebbene il Regno Unito fosse titubante, Italia, Francia murmana e aver precisato che “Tutti sono convinti della
e Stati Uniti imposero all’alleato di abbandonare defi- inutilità della nostra permanenza in Russia”, osserva
nitivamente la Russia settentrionale. che “Un’azione di una certa importanza, oltre ad una
Le truppe italiane ripiegarono a Murmansk e il 9 preparazione accurata, ciò che non ritengo vi sia, deve
agosto 1919 si reimbarcarono sul piroscafo Czar; il 17 proporsi un obiettivo decisivo; per la Murmania tale
agosto, in Francia, furono passate in rassegna dal obiettivo dovrebbe essere Pietrogrado e quindi la grande
Maggior Generale Ugo Cavallero, capo della Sezione ferrovia siberiana”.
Italiana del Consiglio Supremo di Guerra a Versailles, Gabriele Vitagliano
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 11