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PAGINE DI STORIA
Il Ministero della
Guerra dispose
Castle, si imbarcò a bordo renza erano imprevedibili
del piroscafo russo Czar, l’invio di un perché, quando ad esempio
governato da personale bri- attraversava un paese in fe-
tannico; benché la desti- “Corpo di sta, vi sostava fino a che
nazione finale fosse stata ferrovieri e passeggeri non
tenuta loro nascosta, gli si riprendevano dalle be-
uomini vennero comunque Spedizione vute. Furono poi i Britan-
a sapere di essere diretti in nici ad assumere il controllo
la navigazione fu semplice ai Porti della Russia della circolazione ferrovia-
Murmania. Per due giorni
ria, imponendo una mag-
e il tempo venne impiegato gior regolarità. La popola-
per istruire il personale alla Settentrionale” zione, resa fortemente ostile
vita di bordo, ma dal terzo ai Britannici dalla propa-
si diffuse rapidamente la forte di 1.300 ganda sovietica, manifestò
temibile epidemia di febbre invece simpatia nei con-
spagnola. Il primo decesso, fronti degli Italiani, che al-
un marinaio inglese, so- unità, di cui circa lietavano le fredde serate
pravvenne già il giorno polari con esibizioni di mu-
dopo; ne seguirono altri, 1.000 combattenti sica e recitazione e aiuta-
in una situazione che di- vano la cittadinanza nei la-
venne ancor più difficile vori di carpenteria. Furono
quando una forte tempesta rese il mare talmente organizzate competizioni sportive tra i militari dei
agitato da obbligare le navi di scorta, torpediniere diversi contingenti e gli Italiani si distinsero nelle
britanniche, a lasciare indifeso il convoglio. Malgrado gare di sci.
la preziosa opera del Tenente medico Avondet gli Con l’arrivo del freddo, poche settimane dopo lo
Italiani subirono la perdita di una decina di uomini, sbarco, la temperatura notturna calò a 44 gradi sotto
alcuni dei quali inumati nelle gelide acque del Mare zero; in inverno si giunse ad avere solamente tre ore
del Nord avvolti nel tricolore. Le truppe sbarcarono di chiarore, tra le 11 e le 14. Quando, a mezzogiorno
in Russia il 3 settembre; il grosso delle unità fu ri- di un pomeriggio di aprile, il sole fece la sua prima
schierato a Kola, un piccolo ma lindo centro con una fugace apparizione sopra le colline, la popolazione si
chiesetta circondata da baracche di legno di pino, riversò nelle strade in una spontanea celebrazione
dotate di immense stufe in muratura e doppie porte della primavera incipiente cui i militari, stupefatti,
per resistere al freddo glaciale; i Carabinieri invece ri- presero parte. Per semplificare l’approvvigionamento
masero a presidiare il comando del Corpo di Spedizione di munizioni, furono forniti fucili russi; uniforme ed
a Murmansk, una località portuale dove le strade, equipaggiamento corrispondevano all’ordinaria dota-
prive di manutenzione, si trasformavano ora in rivoli zione invernale da alta montagna e comprendeva ter-
di fango e immondizia, ora in piste coperte da una mogeni tascabili, sci, racchette, ferri da ghiaccio nonché
fitta neve. Le comunicazioni erano difficili: due logori zanzariere, oltre alla dotazione prevista per il carreggio
treni giornalieri collegavano Kola e Murmansk; un e finimenti; berretti di renna e stivali di feltro furono
altro portava a sud, a Kem, ma i suoi tempi di percor- invece acquistati direttamente in Murmania. Le slitte
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 7