Page 22 - Il Carabiniere 2018-3
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                            Sono ancora numerosi
                              gli ostacoli con cui si

                                devono confrontare
                               le donne impegnate
                           nel settore della ricerca

                            scientifica. Per quanto
                                  il livello della loro

                                preparazione risulti
                           da sempre elevatissimo
















                  Maria Curie e Hilde Mangold non sono certamente  qualsiasi momento, non avere paura». Con la stessa
                  state le prime donne ad affrontare il mondo della ri-  grinta, all’età di 95 anni, aveva deciso di promuovere,
                  cerca in un’epoca in cui era dominato dagli uomini:  con la Fondazione che porta il suo nome, progetti a so-
                  molte altre avevano dato contributi scientifici impor-  stegno delle donne in Africa.
                  tanti fin da epoche lontanissime. Basti pensare alla  È stata un esempio di impegno in prima linea sul fronte
                  matematica, filosofa e astronoma Ipazia, vissuta ad  scientifico anche l’astrofisica Margherita Hack, una
                  Alessandria d’Egitto nella seconda metà del IV secolo,  “manager” a tutto tondo: capace di gestire un osserva-
                  o a quelle che esercitavano la professione medica nel  torio, di promuovere in Italia e all’estero iniziative volte
                  XIV e XV secolo. Le loro sono tante storie e molto  a far sviluppare nuovi settori della ricerca, di mettersi
                  diverse, legate da un unico filo rosso: l’appartenere a  in gioco in prima persona per raccontare la scienza in
                  una netta minoranza.                           modo da renderla alla portata di tutti. E questo con un
                  Avvicinandoci ai nostri tempi, una storia esemplare è  linguaggio semplice e nello stesso tempo così efficace
                  stata quella di Rita Levi Montalcini, Nobel per la Me-  da catturare ogni volta l’attenzione del pubblico. Anche
                  dicina nel 1986 per avere scoperto il fattore di crescita  per lei, come per Rita Levi Montalcini e per tante altre
                  delle cellule nervose (NGF). Sfidando i pregiudizi del  ricercatrici, la sfida più grande era il trovarsi in un am-
                  suo tempo e dicendo di no al destino di moglie e madre  biente nel quale la presenza delle donne era quantomeno
                  che la sua famiglia avrebbe voluto riservarle, era riuscita  insolita. «Bisogna ancora battersi molto», diceva Mar-
                  a iscriversi all’università e a laurearsi grazie alla tenacia  gherita Hack a proposito delle donne nella ricerca, «e
                  che ha scandito ogni passo della sua brillante carriera e  di sicuro sono necessarie una grande determinazione e
                  della sua lunghissima vita. Una donna controcorrente  voglia di riuscire, considerando che spesso è anche la
                  anche nel modo in cui ha affrontato il suo campo di  stessa famiglia a scoraggiare».
                  studi: «La mia ricerca», diceva, «andava contro i dogmi  Ancora oggi molte indagini indicano che è l’ambiente
                  del tempo, ma ho voluto proseguirla, e a distanza di  familiare a orientare nelle ragazze l’approccio con cui
                  trent’anni è stata riconosciuta dalla comunità scienti-  affrontano le materie scientifiche, e in particolare la
                  fica». Il segreto che le ha permesso di raggiungere tanti  matematica. Il pregiudizio secondo il quale il genere
                  risultati straordinari è stato, diceva ancora, «sempre, in  femminile non sia portato per queste materie è ancora,




                                                                                       IL CARABINIERE - MARZO - 2018  73
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