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Sono ancora numerosi
gli ostacoli con cui si
devono confrontare
le donne impegnate
nel settore della ricerca
scientifica. Per quanto
il livello della loro
preparazione risulti
da sempre elevatissimo
Maria Curie e Hilde Mangold non sono certamente qualsiasi momento, non avere paura». Con la stessa
state le prime donne ad affrontare il mondo della ri- grinta, all’età di 95 anni, aveva deciso di promuovere,
cerca in un’epoca in cui era dominato dagli uomini: con la Fondazione che porta il suo nome, progetti a so-
molte altre avevano dato contributi scientifici impor- stegno delle donne in Africa.
tanti fin da epoche lontanissime. Basti pensare alla È stata un esempio di impegno in prima linea sul fronte
matematica, filosofa e astronoma Ipazia, vissuta ad scientifico anche l’astrofisica Margherita Hack, una
Alessandria d’Egitto nella seconda metà del IV secolo, “manager” a tutto tondo: capace di gestire un osserva-
o a quelle che esercitavano la professione medica nel torio, di promuovere in Italia e all’estero iniziative volte
XIV e XV secolo. Le loro sono tante storie e molto a far sviluppare nuovi settori della ricerca, di mettersi
diverse, legate da un unico filo rosso: l’appartenere a in gioco in prima persona per raccontare la scienza in
una netta minoranza. modo da renderla alla portata di tutti. E questo con un
Avvicinandoci ai nostri tempi, una storia esemplare è linguaggio semplice e nello stesso tempo così efficace
stata quella di Rita Levi Montalcini, Nobel per la Me- da catturare ogni volta l’attenzione del pubblico. Anche
dicina nel 1986 per avere scoperto il fattore di crescita per lei, come per Rita Levi Montalcini e per tante altre
delle cellule nervose (NGF). Sfidando i pregiudizi del ricercatrici, la sfida più grande era il trovarsi in un am-
suo tempo e dicendo di no al destino di moglie e madre biente nel quale la presenza delle donne era quantomeno
che la sua famiglia avrebbe voluto riservarle, era riuscita insolita. «Bisogna ancora battersi molto», diceva Mar-
a iscriversi all’università e a laurearsi grazie alla tenacia gherita Hack a proposito delle donne nella ricerca, «e
che ha scandito ogni passo della sua brillante carriera e di sicuro sono necessarie una grande determinazione e
della sua lunghissima vita. Una donna controcorrente voglia di riuscire, considerando che spesso è anche la
anche nel modo in cui ha affrontato il suo campo di stessa famiglia a scoraggiare».
studi: «La mia ricerca», diceva, «andava contro i dogmi Ancora oggi molte indagini indicano che è l’ambiente
del tempo, ma ho voluto proseguirla, e a distanza di familiare a orientare nelle ragazze l’approccio con cui
trent’anni è stata riconosciuta dalla comunità scienti- affrontano le materie scientifiche, e in particolare la
fica». Il segreto che le ha permesso di raggiungere tanti matematica. Il pregiudizio secondo il quale il genere
risultati straordinari è stato, diceva ancora, «sempre, in femminile non sia portato per queste materie è ancora,
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