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OVIDIO, IL PADRE DELLA POESIA ROMENA
eorge Popescu, italianista romeno, professore al-
l’Università di Craiova, è autore di fondamentali
Gstudi sulla letteratura italiana e del suo Paese. Gior-
nalista, ha tradotto nella sua lingua molti dei più importanti
autori del nostro Novecento, da Montale a Moravia, da Pa-
solini a Pirandello, ma soprattutto è uno studioso di Ovidio,
sul quale ha tenuto, anche in Italia, numerose conferenze.
Al professor Popescu abbiamo chiesto di spiegarci cosa rap-
presenti, per la cultura romena, l’autore dell’Ars amatoria.
«Ovidio è sempre stato considerato un pater della lettera-
tura romena, specie per quanto riguarda la poesia. Un det-
taglio, questo, sconosciuto ai più, così come ben poco si sa
del suo esilio al margine dell’Impero. Scarse sono anche le
testimonianze lasciate dallo stesso poeta sugli ultimi anni
della sua vita. Secondo me – e secondo la gran parte degli
storiografi – Ovidio, colui che ha cambiato per sempre la
storia della poesia universale, ha vissuto i suoi estremi anni
qui, in terra di Romania e non, come vorrebbero alcuni, a
Roma, dove non tornò mai. I grandi della mia cultura, poi,
affermano che non è sufficiente parlare del suo influsso letto, commentato il grande Ovidio e ripreso molto da lui.
sulla poesia romena, perché tracce di Ovidio sono presenti Tutti l’hanno considerato, insomma, un vero Pater poeti-
in ogni aspetto della nostra lingua, della nostra realtà». cus. Tudor Arghezi, uno dei pilastri della nostra letteratura,
purtroppo poco o mal conosciuto in Italia, lo chiamava
La vostra è del resto una lingua neolatina. Ciò rende addirittura “il Padre della poesia romena”. E aggiungeva:
più semplice la comprensione dei testi ovidiani? “Senza di lui noi non avremmo avuto Eminescu. E senza
«Certamente. Ovidio ha rappresentato per secoli un auten- Eminescu, tramite Ovidio, forse la poesia romena non sa-
tico maestro. Nel Settecento è stata fondata, nella Transil- rebbe esistita».
vania occupata dagli Asburgici, la cosiddetta Școala Arde-
leană (letteralmente, “Il paese oltre i Carpazi”) che ha Cosa è stato fatto e quali eventi sono ancora previsti,
dimostrato scientificamente l’origine latina della lingua ro- in Romania, per celebrare il Bimillenario ovidiano?
mena. Le prime testimonianze di questo assunto arrivano «Già dall’anno appena trascorso, qui, in Romania, per Ovi-
dalla metà del XIII secolo, cioè dal tempo di Dante. Tutti i dio si è fatto moltissimo. Un esempio valga su tutti. Un
testi di Ovidio sono ben conosciuti, qui, studiati, disputati grande attore di Craiova, ex direttore del Teatro della città
parola per parola, anche per vedere ciò ch’è rimasto della e insignito di numerosissimi premi in ogni parte del mondo,
radice latina nella nostra lingua. Ho citato Dante non a Emil Boroghină, mi ha impegnato in un suo progetto su
caso: non bisogna dimenticare, infatti, che esistono 14 tra- Ovidio, con un recital dei testi scelti dalle ultime opere del
duzioni in romeno della Divina Commedia. È un fatto fon- Poeta latino. L’iniziativa ha riscosso un enorme successo
damentale per conoscere quanto siano legate le nostre lin- non solo in Romania, ma anche in molti altri Paesi, dalla
gue e le nostre culture: romeno, italiano e latino». Moldavia al Canada, dalla Germania alla Spagna, ma an-
che a Roma. Un successo che fa ben sperare sulla capacità
Ovidio è amato e letto anche per la sua particolare e di Ovidio di parlare ancora al nostro tempo. Personalmente,
misteriosa biografia. mi piacerebbe riproporre, ad esempio, quei veri e propri
«Sarebbe sufficiente ricordare che dalla metà dell’Otto- gioielli letterari che sono i Tristia e le Epistulae ovidiani. E
cento, a partire da Heliade Radulescu (il quale, tra l’altro, questo non solo per la grande poesia che contengono, ma
aveva progettato una sua Divina Commedia in romeno), anche per quello che ci possono dire sul passato, il presente
tutti i nostri maggiori poeti, incluso Mihai Eminescu, hanno e il futuro della nostra civiltà». A.O.
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