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Da sinistra: la biologa Emmanuelle Charpentier, l’astrofisica
Margherita Hack, il bioingegnere Cecilia Laschi e Fabiola
Gianotti, Direttore del CERN.
Nelle pagine precedenti: scene dai film Marie Curie e Agorà,
rispettivamente dedicati alla due volte Premio Nobel Curie
e alla scienziata Ipazia di Alessandria
catori di tutto il mondo, compresi quelli dei Paesi in il Large Hadron Collider (LHC), che nel 2012 ha portato
via di sviluppo. alla scoperta del bosone di Higgs, che conferisce la
Ed è stata ancora una donna, anche questa italiana, a massa alle particelle elementari. Nel gennaio 2015 la
fare da apripista in uno dei settori più innovativi e pro- Gianotti è diventata la prima donna Direttore generale
mettenti della robotica: Cecilia Laschi, della Scuola Su- del CERN, e in questa veste anche lei rileva come, no-
periore Sant’Anna di Pisa, con il suo robot-polpo chia- nostante i progressi degli ultimi decenni, le ricercatrici
mato Octopus, ha inaugurato le ricerche sui cosiddetti impegnate nella ricerca internazionale sulla fisica delle
robot soffici, realizzati con materiali diversi da quelli particelle siano ancora poche, circa il 12 per cento. Se
metallici e quindi capaci di adattarsi alle caratteristiche pure c’è stato un passo in avanti rispetto a venti anni
dell’ambiente con una grande flessibilità. Ancora nel fa, quando esse erano appena il 4 per cento, c’è però
campo della robotica, Barbara Mazzolai, che coordina ancora moltissimo da fare per dare alle donne lo spazio
il Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di che meritano.
Tecnologia (IIT), ha realizzato il primo robot-pianta, È difficile essere una ricercatrice anche per la biologa
capace di affondare le radici e crescere. Entrambe nel Emmanuelle Charpentier, oggi all’Istituto Max Planck
2015 sono entrate a far parte della classifica internazio- di Berlino, che nel 2013, insieme a Jennifer Doudna,
nale delle 25 donne geniali della robotica. dell’Università californiana di Berkeley, ha messo a punto
Sempre nel 2015, prima donna astronauta italiana, Sa- la tecnica rivoluzionaria che permette di riscrivere il DNA
mantha Cristoforetti ha collezionato una tripletta di con un taglia-incolla molecolare, che oggi rappresenta
record nella missione Futura, dell’Agenzia Spaziale Ita- una speranza fondata per il futuro della terapia genica.
liana (ASI): con i suoi 200 giorni tra le stelle, ha stabilito Grandi soddisfazioni, per alcune, grandi aspirazioni per
il record europeo e il record femminile come astronauta altre. Che vanno però spesso a scontrarsi con un’altra
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Due anni più tardi realtà: scegliere la strada della ricerca scientifica, ancora
un’altra donna, Peggy Whitson, ha battuto tutti i record oggi, per una donna non è semplice. Significa spostarsi
degli astronauti della NASA per il tempo trascorso in da un laboratorio all’altro – e da un Paese all’altro –
orbita: ben 534 giorni, 2 ore e 49 minuti. anche per 10-15 anni: un ritmo di vita che non sempre
I primati non mancano nemmeno nella fisica: un’altra si riesce a conciliare con la famiglia e i figli. E non sono
ricercatrice italiana, Fabiola Gianotti, è stata alla guida poche, anche per questo motivo, le donne che rinun-
di uno degli esperimenti condotti dal CERN di Ginevra ciano a proseguire nel proprio lavoro già dopo i primi
con l’acceleratore di particelle più grande del mondo, anni d’impegno, seppur gratificante.
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