Page 17 - Il Carabiniere 2018-3
P. 17

058_061_OVIDIO_car03  21/02/18  17:53  Pagina 58





                                  Letteratura







                             di
                          ALDO
                       ONORATI

                  MAESTRO DI



                  LEGGEREZZA



                  «Q        è permesso, stimola il desiderio: è disumano
                            uel che è lecito, non dà piacere; quanto non

                            chi ama quello che un altro gli concede di
                  amare. Noi amanti dobbiamo contemporaneamente spe-
                  rare e allo stesso modo temere e, anziché desiderare di
                  essere esauditi, prepariamoci al rifiuto. A che mi gioverebbe
                  una fortuna che non mi deludesse mai? Io non amo che
                  quanto potrebbe indurmi a soffrire»: queste splendide pa-
                  role, apparentemente leggère come taluni critici ingiusta-
                  mente dicono di tutta l’opera di Ovidio, hanno la profon-
                  dità psicologica delle contraddizioni dell’animo umano in
                  amore (ma estensibili ad ogni aspetto dell’esistenza). Sono
                  versi tratti dal secondo libro degli Amores, appartenente al
                  primo periodo dell’esperienza poetica di Publio Ovidio
                  Nasone. È il 19 a.C. e, l’anno successivo, Augusto promulga  un viaggio in Grecia e nell’Asia Minore ed essersi fermato
                  leggi dure e severissime sui costumi, in particolar modo  un anno in Sicilia. Ebbe due mogli dalle quali divorziò.
                  riguardanti il matrimonio (de maritandis ordinibus) e la  Solo con la terza, Fabia, dolcissima, assai più giovane di
                  sessualità in genere (de adulteriis et stupro vel de pudicizia).   lui, trovò quell’amore stabile che durò anche durante i
                  Ovidio è un autore trasgressivo e, come scrive Le M. du  tristi anni dell’esilio. Non aspirò mai a cariche politiche e
                  Quesnay, la sua persona «negli Amores sfoggia una diver-  ben presto preferì dedicarsi alla poesia piuttosto che alla
                  tente impudenza nel suo continuo sprezzo dei valori e  lucrosa attività forense.
                  della moralità del potere costituito». Questo potrebbe  Com’è prassi, ormai, la sua produzione letteraria viene si-
                  essere uno dei tre motivi per cui nell’8 d.C. Augusto al-  stemata in tre periodi: quello della giovinezza, quello della
                  lontanò per sempre il poeta dalla capitale del mondo man-  maturità e l’ultimo, il tempo passato nell’odierna Costanza.
                  dandolo a Tomi, odierna Costanza, sul Mar Nero. Ed è  Naturalmente, tale assetto non appartiene soltanto ai casi
                  un punto centrale sia nella vita di Publio Nasone, sia nella  della sua vita, ma anche alla qualità della sua arte, che ri-
                  storia della letteratura se pensiamo che una stessa sorte  sente, com’è naturale, delle vicissitudini del mondo e del-
                  toccò, fra gli altri, a Dante e poi a Foscolo. Ma procediamo  l’esistenza. Suoi contemporanei di gran peso sono Orazio,
                  per gradi.                                     Tibullo, Virgilio, che nell’anno 30 a.C. inizia a scrivere
                  Ovidio nacque nel 43 a.C. a Sulmona, l’anno in cui Otta-  l’Eneide, Tito Livio, Cornelio Gallo, Mecenate, Messala,
                  viano viene eletto console dal popolo contro il volere del  Vario Rufo, Plozio Tucca (gli ultimi due curano la siste-
                  Senato. Ha un fratello maggiore di un anno: Lucio. La  mazione e pubblicazione del capolavoro di Virgilio per
                  sua è un’antica e ricca famiglia di cavalieri, che lo mandò  ordine di Augusto). È il tempo (16 a.C.) della fondamen-
                  a Roma per studiare giurisprudenza ed eloquenza con  tale opera di Orazio Ars poetica (o “Epistola ai Pisoni”),
                  maestri celebri (Aurelio Fusco e Marco Porcio Latrone).  che detterà le regole del comporre: regole osservate per se-
                  Ricoprì cariche giuridiche dopo essere tornato a Roma da  coli e quindi non sconosciute a Ovidio. Ma nella vita del-



             58       IL CARABINIERE - MARZO - 2018
   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22