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LA REALE GENDARMERIA ITALIANA 1801-1814
5 novembre il consiglio d’amministrazione della guerra rilevava l’assoluta insuf-
ficienza dei 50mila franchi già stanziati per finanziare il prestito del vestiario e
del cavallo ai volontari che non erano in grado di provvedersi in proprio. L’8
novembre il governo stanziava il resto della somma prevista dalla legge (altri
350mila franchi), ma si calcolava già che non sarebbe bastata, atteso il basso
numero di volontari montati a proprie spese (solo 27 sottufficiali e 16 gendar-
mi, inclusi 7 a piedi, nel marzo 1803).
Eppure i dati disponibili (purtroppo scarsi) sembrano indicare che la con-
dizione sociale media dei volontari non fosse proprio infima (su 26 aspiranti
dell’Agogna e del Panaro, 14 erano negozianti e artigiani, 3 ingegneri o patroci-
natori, 2 ex-militari e 7 possidenti). L’estrazione urbana dei volontari era testi-
moniata (15 dicembre) anche dal prefetto del Crostolo.
f. Le cause dell’insuccesso
I prefetti ritenevano che l’insuccesso del reclutamento dipendesse in
primo luogo dall’«opinione che le incombenze della gendarmeria non (fossero)
dissimili da quelle del satellizio» (11 novembre, Lario), che «i gendarmi (fossero)
birri», che «non vi (fosse) altra differenza fra la gendarmeria e il satellizio fuori,
che nel nome» (17 e 23 dicembre, giurì del Mincio), che fra i cittadini regnava
un pregiudizio negativo («svantaggiosa prevenzione») nei confronti della gen-
darmeria (tenente Clemente Zavarisi, Rubicone, 21 dicembre).
Per dare un segnale, il 25 novembre fu pubblicata una risoluzione ministe-
riale relativa a Carlo Insorni, «discacciato solennemente» dalla gendarmeria,
«rimesso alla polizia» e dichiarato «indegno di far parte di qualunque corpo
dell’Armata» (per essersi arruolato abusivamente, essendo già stato «discacciato
con il taglio dei capelli» dal 2° ussari). Anche il capitano Rusconi, comandante
della compagnia di Bologna, cercava (29 dicembre) di convincere i concittadini
che «il gendarme non ha niente di comune con il satellizio, o colle guardie di
polizia, essendone anzi definitivamente escluso quelli, che o con il nome usur-
pato di gendarme o con qualsiasi altro, avesse in qualunque tempo servito nel
satellizio, o in dette guardie di polizia». Non sembra però che l’esclusione degli
ex-poliziotti fosse assoluta: piuttosto derivava indirettamente dal requisito delle
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