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LA REALE GENDARMERIA ITALIANA 1801-1814


             to nuclei di gendarmi nelle centrali, per «elettrizzare» i cittadini, con il «probo
             contegno degli ufficiali, la morigeratezza de’ sottufficiali e la decenza dell’uni-
             forme», ad iscriversi nel corpo, «vedendosi così svanire sott’occhio quel odioso
             fantasma, che in loro produsse la scostumatezza del satellizio, e di alcuni corpi
             non  appuratamene  eretti  in  qualche  dipartimento  portanti  indebitamente  il
             nome di gendarmeria».
                  Per evitare ogni confusione con «l’infame mestiere del satellite del sovrano
             o guardia del finanziere», Vandoni suggeriva di «escludere onninamente qualun-
             que individuo del satellizio dall’onorevole corpo della gendarmeria» e di scio-
             gliere i corpi di satellizio. A tal fine i ministri di polizia e finanza dovevano pre-
             disporre delle liste generali, escludendo «subito» gli esteri, arruolatisi «per sfug-
             gire la mannaia o la galera dovuta dalle loro patrie ai propri delitti». Gli altri
             dovevano essere classificati in tre categorie: «gioventù attiva» (per rinforzare la
             guardia di finanza, elevando le brigate da 4 a 6 uomini); «uomini provetti» o
             «meno attivi», da impiegare come «presentini» (custodi) nelle ricevitorie, case di
             forza e «conciergerie»; e «inabili», da mettere in pensione e usare, sotto coper-
             tura, come «esploratori o spie» al posto dei confidenti («chi più d’un vecchio
             sbirro  conosce  i  malviventi,  borsaioli,  biscaccie,  bordelli  ecc.?  Qual  miglior
             esploratore di costui!»). Se poi il governo voleva «graziare pur pure qualche
             individuo meno immorale degli altri», Vandoni raccomandava almeno di tenerlo
             per un po’ in un «luogo di espiazione», ammettendolo nella gendarmeria solo
             quando fosse divenuto «non più sbirro, ma soldato».


             c. L’attivazione del corpo (1° novembre 1801 - 30 settembre 1802)


                  Il 1° novembre 1801 il generale Alessandro Teodoro Trivulzio (1773-1805)
             fu nominato organizzatore e ispettore generale della gendarmeria, ma le difficoltà
             finanziarie e la crisi politica determinarono un nuovo rinvio e Trivulzio, nominato
             in febbraio ministro della guerra, dovette dare priorità al riordinamento e al risa-
             namento finanziario del dicastero. Tuttavia l’attivazione della gendarmeria rientrò
             nel generale progetto di riforma militare varato dal governo Melzi in autunno, che
             prevedeva di riattivare anche la guardia nazionale e creare un nuovo esercito di
             coscritti, impiegando i veterani del vecchio esercito parte come istruttori e parte

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