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LA REALE GENDARMERIA ITALIANA 1801-1814
L’attivazione fu proclamata dal vicepresidente Francesco Melzi d’Eril
(1753-1816) il 20 settembre, aprendo gli arruolamenti dipartimentali dell’ali-
quota di guardia nazionale (900 gendarmi e 102 sottufficiali e trombettieri). Con
istruzioni ministeriali del 25 settembre, furono disciplinate le procedure di sele-
zione delle due aliquote (FA e GN) e istituita una commissione centrale di quat-
tro ufficiali (nominati il 4 ottobre) per la verifica dei requisiti e la definitiva
ammissione nel corpo. L’incarico di reclutare il contingente della FA fu attribui-
to al generale Lechi. Ulteriori dettagli furono definiti in un incontro intermini-
steriale svoltosi il 30 settembre presso il ministero della giustizia.
d. La nomina degli ufficiali (8-18 settembre 1802)
L’8 settembre Trivulzio aveva intanto trasmesso a Melzi la lista degli uffi-
ciali proposti per il nuovo corpo: invece di 42 erano 49, con l’aggiunta di 1 capi-
tano e 6 tenenti. Il ministro dichiarava di aver adottato il criterio di scegliere non
solo «degli uomini propri alla guerra», ma anche «morali, intelligenti, attivi e di
un nome accreditato presso la Nazione». In realtà alla testa del corpo furono
messi 2 (su 5) ex-capi coorte della legione cispadana, il bolognese Agostino
Piella (1744-1821), già ufficiale pontificio e poi capobrigata della 3 Mezza bri-
a
gata di linea cisalpina, e il bavarese Ferdinando Belfort, già ufficiale estense, il
primo quale colonnello comandante e ispettore, l’altro quale caposquadrone del
nuovo corpo. Gli altri ufficiali superiori erano il veronese Giacomo Parma
Lavezzola (1760), passato in seguito all’ispettorato; Luigi Borsotti, Giuseppe
Francesco Scotti (1770), futuro secondo colonnello del corpo. e il bresciano
Carlo Martinengo. Quest’ultimo aveva fatto parte, nell’inverno 1801-02, della
deputazione militare ai comizi di Lione, come anche 6 ufficiali inferiori del
nuovo corpo (capitani Cesare Chizzola e Luigi Bignami, futuri capisquadrone,
e Francesco Guarnieri, tenenti Stefano De Capitani, Stefano Magnoni e
Francesco Rusconi, futuri capitani).
Aver assegnato alla gendarmeria ben 7 dei 24 ufficiali di fanteria e cavalleria
designati a rappresentare l’esercito all’assemblea costituente che aveva proclama-
to la Repubblica italiana e Bonaparte presidente, indicava l’importanza attribuita
alla gendarmeria e la sua natura di arma politica, ribadita il 18 settembre con la
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