Page 236 - Rassegna 2017-2
P. 236
TRIBUNA DI STORIA MILITARE
per costituire nuovi corpi, uno di disciplina (battaglione straniero) e due privile-
giati (guardia del governo e, appunto, la gendarmeria, il cui primo impiego doveva
essere proprio di far rispettare la leva obbligatoria).
Il 28 giugno 1802 Trivulzio trasmise al governo un progetto di decreto,
con modifiche alla legge del 1801, in particolare aumentando l’organico di undi-
ci ufficiali - tre di SM (ispettore, un caposquadrone e un capitano aggiunto) e
otto periferici (un sesto caposquadrone, un capitano e sei tenenti) - e modifi-
cando il colore dell’uniforme stabilito dalla legge (sostituendo il grigio-ferro
con mostre scarlatte, pedissequamente mutuato dalla legge francese del 1798,
con il verde cisalpino con sottabito giallo) per meglio distinguerla dall’uniforme
“campagnola” del satellizio, onde evitare ogni possibile confusione. Nel rappor-
to allegato al progetto, il ministro chiedeva un assegno mensile di £. 160mila
milanesi per il mantenimento, nonché lo stanziamento di 628.400 franchi (= £.
811.683 milanesi), di cui 400mila (= £. 516.666) per il prestito relativo a vestia-
rio e cavalcatura, 100mila (= £. 129.116) per il restauro delle caserme statali e
128.400 (= £. 165.850) per l’armamento (calcolato in ragione di 100 franchi per
1.284 sottufficiali e gendarmi).
Approvato il progetto Trivulzio, il 3 settembre il governo lo trasmise al
consiglio legislativo, che ne affidò l’esame alla sezione guerra. Il 9 settembre la
sezione respinse entrambe le modifiche - rilevando che cinque capisquadrone
per dodici compagnie erano «già molto superiori al bisogno del comando» e che
non poteva determinarsi alcuna confusione tra le uniformi grigio-ferro con
mostre scarlatte previste dalla legge e le casacche grigio chiaro del satellizio,
oltretutto prive di buffetterie e di insegne militari - e invitò il governo a dare
esecuzione alla legge con atto meramente amministrativo, senza obbligare il
consiglio legislativo a doversi occupare di dettagli secondari.
Il 13 settembre Trivulzio scrisse al prefetto dell’Alto Po che l’intenzione
del governo era, una volta attivata la gendarmeria, di abolire il satellizio, reim-
piegando circa metà del personale «per la custodia delle carceri e altri oggetti di
polizia». In ogni modo il ministro della guerra raccomandò poi ai prefetti (con
circolare del 22 settembre) di vietare ai dipendenti corpi di satellizio di fregiarsi
abusivamente del titolo di “gendarmi” (come accadeva a Bergamo, Verona,
Cremona e Modena).
234