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TRIBUNA DI STORIA MILITARE



                    Sostenuto dal ministro, l’11 novembre Piella poté dunque concedere al
               corpo, «ormai tutto lacero atteso il servigio faticoso prestato», di riposarsi, con-
               centrando le brigate nei capoluoghi dipartimentali «onde istruirle meglio, ripo-
               sare i cavalli, distinguere i buoni dai cattivi».




               4. L’attivazione del servizio ordinario (1804-07)


               a. L’istituzione dell’ispettorato generale (DVP 3 settembre 1804)


                    La  situazione  dell’inverno  1803-04  era  per  i  gendarmi  il  migliore  dei
               mondi possibili, ma la pacchia non poteva durare in eterno. Già dal febbraio
               1804 si produsse una crescente tensione tra il ministro, che premeva per proce-
               dere  finalmente  alla  distribuzione  delle  brigate  sul  territorio,  e  il  colonnello
               ispettore, che frenava, ergendosi a difensore del corpo e non perdendo occasio-
               ne per polemizzare circa la pretesa insufficienza degli stipendi, a cominciare,
               beninteso, da quelli degli ufficiali.
                    Il 12 aprile, invece di discolparsi per la diserzione di 5 gendarmi a cavallo,
               Piella scriveva, ad esempio, che «col presente soldo che li viene passato non pos-
               sono decentemente vivere, per cui vari di essi più onesti che non vogliono mac-
               chiarsi di tale delitto, chiedono l’assoluto congedo». In realtà la frequenza di pre-
               potenze, truffe, furti, risse e omicidi commessi dai gendarmi nel 1803-04 indica
               che gli ufficiali non erano in grado di controllare le compagnie, benché fossero
               ancora riunite nella centrale del dipartimento. Il 17 maggio, ad esempio, 4 gendar-
               mi che si erano presentati ad un’osteria di Codogno per chiedere alloggio, sciabo-
               larono a morte un cameriere che li aveva apostrofati «eccoli, i mezzi sbirri».
                    Finalmente  il  governo  si  decise  a  porre  rimedio  e  il  30  luglio  trasferì
               Polfranceschi dall’incarico di ispettore centrale delle rassegne a quello di ispettore
               generale della gendarmeria. Sollevato così dalle funzioni ispettive, Piella fu ulte-
               riormente  declassato  dal  nuovo  ordinamento  del  corpo  suggerito  da
               Polfranceschi e approvato dal governo con decreto del 3 settembre, che sdoppia-
               va il comando unico del corpo in due comandi di Reggimento, il 1° con giurisdi-
               zione sui dipartimenti al di qua e il 2° su quelli al di là del Po. Piella conservò il

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