Page 245 - Rassegna 2017-2
P. 245
LA REALE GENDARMERIA ITALIANA 1801-1814
comando del 1° reggimento, ma dovette trasferirsi da Milano a Bergamo, mentre
alla testa del 2° (Bologna) fu posto il veneto Daniele Zanini, già generale di bri-
gata della Repubblica romana. Dei vecchi capisquadrone, uno fu posto in riforma
(Belfort) e due trasferiti (Martinengo al 1° ussari e Parma all’ispezione alle rasse-
gne): ridotto l’organico a 4 (con sedi a Milano, Brescia, Ferrara e Modena), furono
confermati Borsotti e Scotti e i posti vacanti furono attribuiti ai due migliori capi-
tani (Masi e Chizzola). Mutuando la figura dell’ispettore generale della gendarme-
ria dal decreto consolare francese del 29 marzo 1800, il decreto italiano lo poneva
alle dipendenze dei ministri della guerra, dell’interno e della giustizia, con obbligo
di rendiconto, informazione e proposta per le seguenti materie:
- ministro della guerra: 1° tenuta, disciplina, polizia, amministrazione e con-
tabilità della gendarmeria; 2° informazione relativa a coscritti, requisiti, disertori
e militari in viaggio e in congedo; 3° proposte di ammissione e avanzamento;
4° domande di congedo temporaneo e assoluto, trasferimento, ritiro, pensione,
dimissione,
- ministro dell’interno (incaricato della polizia generale): 1° cambiamenti di
residenza, trasferimenti e congedi del personale; 2° rassegne dei colonnelli e
capisquadrone e delle visite dei capitani e tenenti; 3° collocamento delle brigate,
dei loro punti intermedi di corrispondenza e dei circondari dei reparti e coman-
di; 4° servizio ordinario e straordinario delle brigate; 5° unione di brigate e
costituzione di brigate temporanee; 6°, 7° e 8° arresti, traduzioni e scorte a
denari pubblici e carriaggi nazionali; 9° vigilanza sui mendicanti, vagabondi,
sconosciuti e stranieri e su tutto ciò che potrebbe compromettere la tranquillità
dello stato e la sicurezza delle persone e delle proprietà;
- ministro della giustizia: servizio di polizia giudiziaria commesso ai capitani
e tenenti e relative operazioni.
L’ispettore presentava ai ministri relazioni e relative proposte per il miglio-
ramento del servizio, denunciava loro gli abusi che non aveva autorità di repri-
mere direttamente e trasmetteva un bollettino degli avvenimenti e delle opera-
zioni dell’ultima decade, nonché riassunti mensili e annuali, compilati sulla base
dei «ragguagli» e riassunti trasmessi all’ispettore dai colonnelli (a loro volta com-
pilati in base ai ragguagli e riassunti dei capitani, trasmessi, con osservazioni, dal
caposquadrone al colonnello).
243