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Metodi innovativi per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico
In aggiunta all’analisi dei macrocomponenti, sul medesimo supporto
in teflon è possibile effettuare, con l’ottimizzazione dei costi della fase di FOCUS
prelievo, anche l’analisi degli elementi in tracce, il che costituisce un im-
portante supporto nella caratterizzazione del PM sia dal punto di vista
tossicologico sia per il possibile impiego degli elementi come traccianti di
particolari sorgenti emissive. In quest’ambito, una strada molto promet-
tente è costituita dall’impiego di metodi analitici che prevedono l’analisi
multielementare mediante ICP sia della stessa soluzione sottoposta ad
analisi ionica (frazione estraibile) che del residuo, quantitativamente sotto-
posto a digestione acida mediante microonde (frazione residua) (Canepari
e altri, 2006). L’analisi comparata delle due frazioni chimiche su campioni
già frazionati dimensionalmente (ad esempio PM 10 e PM 2.5 ) consente di
ottenere utili informazioni su processi, quali il risollevamento delle pol-
veri depositate nelle aree urbane, che, allo stato attuale delle conoscenze,
pongono notevoli difficoltà di individuazione e caratterizzazione.
L’analisi dei componenti in tracce consente inoltre di avere a dispo-
sizione informazioni ulteriori sulle sorgenti emissive del PM. Tra le
specie presenti in tracce nel PM vi sono elementi, tra i quali molti me-
talli pesanti e semi-metalli, e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Tali
specie assumono un’importanza critica nell’identificazione e nel moni-
toraggio delle sorgenti di PM, in quanto esse si comportano dal punto
di vista ambientale come traccianti di sorgente, ovvero la loro presenza
in un campione di particolato atmosferico è riferibile al contributo se-
lettivo di una specifica categoria di sorgenti e non ad altre.
L’identificazione, mediante caratterizzazione chimica, delle specie
presenti in tracce, unita alla determinazione delle macrocomponenti del
PM (utilizzate, come già descritto, per la chiusura del bilancio di massa)
permette la generazione di banche dati, che possono avere dimensioni
importanti sia per estensione spaziale (scala regionale) e temporale (an-
nuale), sia per la varietà di componenti chimiche (macro ed in tracce)
determinate, sia infine per la diversità di tipologie di siti considerata (da
traffico a fondo regionale). 8
A tali banche dati è possibile applicare modelli di calcolo per l’identi- n.
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ficazione delle principali categorie di sorgenti e per la stima (al recetto- III
re, ovvero al sito di misura) dei contributi di ogni categoria (source appor-
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