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Metodi innovativi per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico


            della lunghezza di 20 cm, aventi diametro interno ed esterno rispettiva-
            mente di 30 e 33 millimetri possono operare a flussi fino a 20 l/min     FOCUS
            mantenendo, ad esempio, un’efficienza di cattura per il biossido di zol-
            fo superiore al 95%; questi flussi di lavoro sono inoltre perfettamente
            compatibili con quelli dei dispositivi per la classificazione granulome-
            trica e dei mezzi di filtrazione. Le ridotte dimensioni dei denuder a geo-
            metria anulare permettono di porre più denuder in serie, consentendo
            la determinazione simultanea di più specie inquinanti.
               Dispositivi diffusionali - Grazie alle sue caratteristiche di semplicità ed
            economicità, il campionamento mediante dispositivi diffusionali viene
            utilizzato con sempre maggiore frequenza e per un numero sempre
            maggiore di inquinanti (ossidi di azoto, ozono, biossido di zolfo, ammo-
            niaca ecc.). Questi campionatori, che non richiedono l’uso di dispositivi
            di aspirazione e quindi di energia elettrica, possono essere dislocati (se-
            condo griglie regolari o secondo schemi determinati in base all’analisi
            delle caratteristiche territoriali dell’area di studio e della tipologia di fe-
            nomeno da investigare) in un gran numero di esemplari nell’area di inte-
            resse, che risulta quindi “saturata” (da cui l’espressione comune nel lin-
            guaggio tecnico anglosassone di “saturation monitoring”). Il basso flus-
            so equivalente di aspirazione consente di prolungare il campionamento
            per periodi di settimane-mesi. L’attenzione viene quindi posta non alla
            variazione della concentrazione dell’inquinante nel tempo breve, ma alla
            distribuzione spaziale della concentrazione media nel periodo in ogget-
            to. Al termine del campionamento i dispositivi vengono trasferiti in la-
            boratorio ed analizzati. Successivamente, i dati provenienti dai campio-
            natori passivi possono essere sottoposti ad un trattamento geostatistico,
            che ne permette l’estendibilità all’intera area di studio. Questa fase di
            trattamento del dato è ugualmente delicata ai fini della qualità dei risulta-
            ti. Il prodotto finale è una mappa descrittiva della concentrazione del-
            l’inquinante nell’area presa in esame. Tali mappe, o carte di concentra-
            zione, rappresentano le zone, dell’area in studio, dove ogni inquinante
            assume una concentrazione (in seguito alla sua distribuzione nell’area)     8
            compresa in un certo intervallo di valori. Le diverse classi di concentra-  n.
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            zione sono generalmente definite rispetto ai valori limite (o soglia) di    III
            legge e sono identificate da diversi colori secondo una gradazione colo-
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