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Il simbolismo delle nuvole: segni nel cielo


               ni circostanti, candida se in pieno sole. Ne emergevano soltanto qua e
         FOCUS là le cime di alcuni alberi. Il pastore ci spiegò che tali nebbie erano note
               nella regione come Laghi del Silenzio e che vi si celavano i tremendi
               Dragoni Splenetici (splenetici dracontes) i quali prendevano gli uomini e li
               disossavano, lasciandoli poi molli e vuoti come zampogne afflosciate.
               A conferma di ciò il buon uomo portò fuori della capanna un bottiglio-
               ne e “Qui”, ci disse, “v’è un bambino disossato dai draghi”. Versò quin-
               di dal recipiente un essere completamente floscio che si sparse in terra
               come una focaccia poco cotta e prese sonoramente a ridere vedendo il
               nostro orrore: cominciò a muoversi in maniera non dissimile da quella
               che potrebbe avvenire per una vescica munita di una propria volontà. È
               inutile dire che fuggimmo terrorizzati verso la più alta cima della regio-
               ne fin quando i Laghi del Silenzio furono completamente spariti».
                  Da un punto di vista filologico ci si potrebbe chiedere, ancorché
               oziosamente, se per alcuni spunti della sua serie televisiva X-Files,
               l’americano Chris Carter non abbia per caso attinto a opere dimenticate
               come quella dell’Omniavidens qui citata...
                  Il nuvolario ha, quindi, una duplice utilità, funzione e scopo finali: da
               un lato il recupero di una borderline science, di una scienza di confine, an-
               che se antichissima, poco nota, se non addirittura poco considerata,
               con le sue opere più importanti e singolari, invogliando a ricercare ed
               approfondire; dall’altro la rivalutazione di tutti coloro i quali sono vol-
               garmente definiti “acchiappanuvole” e vengono addirittura accusati di
               stare sempre “con la testa fra le nuvole”, insomma di non avere “i piedi
               per terra”. Il libro di Fosco Maraini è invece una vera e propria apologia
               dell’acchiappanuvole, un elogio di chi non sta con i piedi per terra, per di
               più con solide basi scientifiche!












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