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Il simbolismo delle nuvole: segni nel cielo
terra, ma anche della fantasia, Fosco Maraini, di recente scomparso, che
dieci anni fa pubblicò un piccolo-grande capolavoro, Il Nuvolario FOCUS
(Marsilio), straordinaria summa di pseudoscienze, pseudostoria e pseu-
dolibri, interamente dedicato alla Nimbologia, lo studio delle nuvole,
appunto. Un libro imperdibile, ma ormai introvabile, purtroppo. Ma
che i pochi che ancora perdono giustamente tempo con il naso all’insù,
non dovrebbero mancare di avere nella loro biblioteca, non fosse altro
per autorevolmente accreditare un atteggiamento ormai disprezzato
dalla nostra utilitaristica società.
Innumerevoli sono, infatti, le notizie che apprendiamo dal Nuvolario,
sia sulle setose compagne della nostra vita, che sempre meno guardiamo
travolti come siamo dalla frenesia della vita moderna e dalle nostre pre-
occupazioni che ci fanno volgere gli occhi verso il basso e non verso il
cielo, sia sull’universo scientifico che gravita intorno alla Nimbologia.
Apprendiamo così dell’esistenza di organizzazioni come la Royal
Nimbological Society, il Centre Nimbologique International e naturalmente la
nostra Società Nimbologica Italiana, di pubblicazioni specializzate quali
Il Giornale nimbologico italiano e l’Annuario nimbologico italiano, o anche l’ete-
rodosso Il nuvolista indipendente, e poi l’inglese The Nuvolist, l’indiano The
Aryan Nuvolist, il tedesco Zeitschrift fur Nimbologie; e veniamo aggiornati
sulle varie correnti interpretative: quelle soggettivistiche, quelle oggetti-
vistiche, quelle che si limitano ad una semplice classificazione (tipica la
“nubignosia tassonomica”) e quelle meno ortodosse, come la “scuola
protestante” o la “scuola dei pornòscopi” che, come dice il nome, dà in-
terpretazioni erotico-sessuali alle forme che le nuvole assumono.
L’erudizione del prof. Maraini è immensa, assomiglia - si potrebbe
dire - a quella di Jorge Luis Borges, il bibliotecario di Babele, spaziando
su testi, documenti e teorie nell’arco della storia culturale dell’umanità.
La preziosità di questa sua opera consiste, infatti, anche nella possibilità
di leggere brani di testi ormai introvabili, che la sapienza dell’autore tra-
duce secondo lo stile dell’epoca in cui vennero scritti. Ad esempio, il se-
guente brano dell’Heptaponton, i viaggi per i sette mari, di Minutius 8
Omniavidens, che così descrive una mattinata in una valle della n.
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Cappadocia: «Le valli intorno erano sommerse da un velo di nebbia im- III
mobile, leggermente glauca, dove la sfioravano le ombre delle elevazio-
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