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I cambiamenti climatici mettono a rischio la salute dell’umanità


               da temere. Ad esempio, la deforestazione o la costruzione di dighe pos-
         FOCUS sono modificare il territorio e quindi favorire la diffusione delle infezio-
               ni. Un esempio? La febbre emorragica venezuelana. La trasformazione
               di vaste aree di foresta in terreno agricolo ha infatti favorito la crescita
               della popolazione di roditori che rappresentano il serbatoio dell’infe-
               zione, e ne ha favorito il contatto con la specie umana.
                  Anche la crescita demografica può rappresentare un fattore impor-
               tante nella nascita di nuove malattie infettive: l’urbanizzazione, ad
               esempio, favorisce il contagio anche perché spesso i servizi igienici non
               sono adeguati al numero degli abitanti. E così le moderne tecniche d’al-
               levamento, come dimostra il caso della cosiddetta mucca pazza.
                  E poi ci sono i viaggi che oggi favoriscono enormemente una diffu-
               sione rapida del contagio e le guerre, la povertà e la mancanza di strut-
               ture sanitarie: tutti elementi che possono essere decisivi nel far partire
               una pandemia. Per non parlare della mancanza di volontà politica di
               combattere questa minaccia e del bioterrorismo.
                  Uno dei motivi di maggiore preoccupazione, anche per quello che
               riguarda la diffusione di malattie infettive, è il cambiamento del clima.
               L’International Panel on Climate Change (Ipcc), un organismo
               dell’Onu istituito nel 1988, riunisce varie centinaia di scienziati di tutto
               il mondo che studiano le cause, le dinamiche e i possibili impatti di que-
               sto fenomeno. Nel suo quarto rapporto, uscito a febbraio 2007, l’Ipcc
               stima che finora il pianeta si sia riscaldato di 0,7 gradi centigradi e pre-
               vede un rialzo termico a livello mondiale di circa 3 gradi centigradi nel
               corso del ventunesimo secolo. Questo innalzamento delle temperature
               avrà un impatto anche sulla nostra salute. Anzi, lo sta già avendo:
               l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che gli effetti dei
               cambiamenti climatici prodotti dalla metà degli anni Settanta alla fine
               degli anni Novanta abbiano causato 150mila morti nel solo 2000 e
               quindi, per deduzione, un numero analogo ogni anno.
                  Oltre ai colpi di calore e alle conseguenze di inondazioni e alluvioni,
               il clima può avere un effetto sulla nostra salute anche attraverso alcune
               malattie infettive. In particolare quelle trasmesse da un animale-vettore.
               In questo caso, perché avvenga l’infezione, c’è bisogno di quattro ele-
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               menti: l’agente infettivo (virus, batterio, ecc.), l’animale che lo trasmette
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