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I cambiamenti climatici mettono a rischio la salute dell’umanità
cadere con il virus dell’influenza aviaria. Oppure, le mutazioni possono
far emergere ceppi nuovi di virus che già circolano fra gli esseri umani, FOCUS
come avviene per l’influenza stagionale. In alcuni casi, l’uomo può con-
tribuire a selezionare alcuni ceppi mutanti: è quello che è successo con
gli antibiotici. L’uso improprio di questi farmaci negli ultimi 50 anni ha
selezionato ceppi batterici in grado di resistere alla loro azione.
Un altro fattore determinante è la modificazione della suscettibilità
umana alle infezioni. Non solo i microbi, anche gli esseri umani evolvo-
no e possono diventare geneticamente meno suscettibili ad alcune infe-
zioni. Un esempio è quello delle patologie portate dai conquistadores
nel Nuovo Mondo. Le popolazioni tra le quali alcune malattie infettive
sono presenti da lungo tempo, come appunto era il vaiolo per gli euro-
pei, sono coevolute con i microrganismi patogeni: questo vuol dire che
nel tempo si sono selezionati gli individui con ridotta suscettibilità a
quei microrganismi. Di contro, popolazioni completamente vergini ad
alcune infezioni presentano una suscettibilità molto maggiore agli
agenti patogeni che possono quindi diffondersi molto più rapidamente
e spesso con conseguenze molto più drammatiche. Oggi nel mondo la
causa maggiore di suscettibilità alle malattie infettive è la malnutrizione
che crea un abbassamento delle difese immunitarie negli individui.
La modificazione degli ecosistemi è un terzo elemento di preoccu-
pazione. Ogni modificazione ecologica può riflettersi sulla possibilità
dei microrganismi di riprodursi e di colonizzare nuovi ospiti. I micror-
ganismi sono in grado di evolversi per adattarsi alle mutate condizioni
ambientali, ma la loro evoluzione può tradursi anche nell’acquisizione
di nuove capacità patogene. Questo vale soprattutto per quelle malattie
trasmesse da un vettore animale. Ad esempio la dengue è attualmente
presente principalmente in una fascia tropicale compresa tra il 30° pa-
rallelo nord ed il 20° parallelo sud, dove la sua diffusione è aumentata
negli ultimi anni. Un innalzamento delle temperature medie potrebbe
estendere ulteriormente verso nord e verso sud le aree interessate da
questa malattia in quanto il vettore del virus della dengue potrebbe ri- 8
prodursi anche in aree nelle quali oggi il suo ciclo riproduttivo è impe- n.
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dito dalle basse temperature invernali. III
Ma anche le modificazioni dovute in modo specifico all’uomo sono
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