Page 44 - SilvaeAnno03n07-005-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 44

L’Italia che frana: cause e possibili rimedi


                  Considerato che gran parte dei fenomeni franosi presentano delle
         FOCUS riattivazioni nel tempo, risulta di grande importanza la raccolta e l’anali-
               si delle informazioni sugli eventi del passato. Spesso a periodi di quie-
               scenza di durata pluriennale o plurisecolare si alternano, in occasione di
               eventi meteorologici estremi, periodi di rimobilizzazione, come ad
               esempio accade per la quasi totalità delle frane dell’Appennino
               Emiliano Romagnolo caratterizzate da movimenti lenti. Al contrario, i
               fenomeni di neoformazione sono più frequenti nelle tipologie di movi-
               mento a cinematismo rapido, quali crolli o colate di fango e detrito.


               Quadro sullo stato del dissesto da frana in Italia
                  Un quadro aggiornato dello stato del dissesto da frana è fornito dal
               Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), che ha previ-
               sto la raccolta, la mappatura e l’informatizzazione dei fenomeni franosi
               secondo modalità standardizzate e condivise.
                  Il Progetto, finanziato dal Comitato dei Ministri per la Difesa del
               Suolo ex lege 183/89 con 4,1 milioni di euro, è stato realizzato dal
               Dipartimento Difesa del Suolo-Servizio Geologico d’Italia dell’APAT
               in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome.
                  La metodologia utilizzata nell’analisi dei fenomeni gravitativi ha
               adottato i tre approcci più comuni in letteratura: raccolta dei dati storici
               e d’archivio, analisi del territorio tramite aerofotointerpretazione, rilievi
               e controlli sul terreno. Al fine di ottenere una omogeneità a livello na-
               zionale, per ciascun fenomeno franoso è stata compilata la Scheda
               Frane (Amanti et alii, 1996, 2000 e 2001), articolata su tre livelli di ap-
               profondimento progressivo. La banca dati del progetto, costituita da
               una cartografia informatizzata, a scala non inferiore a 1:25.000, e da un
               database alfanumerico e iconografico, contiene ad oggi più di 460mila
               frane che interessano quasi 19.700 km , pari al 6,5% del territorio italia-
                                                     2
               no. Si tenga conto che tale superficie, tutt’altro che trascurabile, è quella
               interessata da frane attive, quiescenti o stabilizzate e non quella suscet-
               tibile all’innesco di fenomeni franosi, di gran lunga superiore.
                  Nella figura 3 è rappresentato l’indice di franosità che, calcolato su
               una maglia di lato 1 km, è pari al rapporto percentuale dell’area in frana
          Anno
               sull’area totale. Le regioni che presentano un indice di franosità calcola-
          III
          -
          n.
          7
          48 SILVÆ
   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49