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Indispensabile per il Mediterraneo una strategia che punti ad una vera “cultura dell’acqua”


                  Il quadro informativo è noto e ben conosciuto, in particolare dagli

         FOCUS  addetti ai lavori. È tuttavia importante riprendere e aggiornare regolar-
               mente la diagnosi del problema idrico, per poter formulare e suggerire
               le migliori proposte di soluzione in un quadro altamente evolutivo, sia
               sul piano nazionale che su quello regionale. Pare utile in tal senso cita-
               re la presenza ormai consolidata, nella regione mediterranea, della
               Gwp (Global Water Partnership), la più grande associazione a livello
               mondiale nata per iniziativa di governi, grandi istituzioni bancarie e
               imprese per la realizzazione di considerevoli investimenti, allo scopo
               di compiere azioni congiunte, dotate delle necessarie risorse finanzia-
               rie, a supporto di quelle istituzionalmente condotte dai governi nelle
               sedi loro proprie.
                  Forte impulso proviene dalle attività di ricerca, di studio e di forma-
               zione dei principali centri e istituti che operano nel bacino del
               Mediterraneo: Plan Bleu, Ime, Med-hycos, Office International de
               l’Eau, l’Agenzia tedesca GTZ, il Consiglio Mondiale dell’Acqua,
               l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, l’IREM del CNR.
                  È comune la convinzione che ogni futura azione e trasformazione
               che porti al miglioramento delle attuali condizioni potrà rischiare il fal-
               limento se non sarà accompagnata da una solida strategia che miri alla
               nascita di una vera e propria cultura dell’acqua. Nelle future iniziative
               sarà indispensabile coinvolgere appieno tutti i soggetti implicati nel
               processo, in particolare il consumatore finale. Informare ed educare i
               cittadini: questa sarà la priorità assoluta per far sì che gli utenti divenga-
               no soggetti attivi nel processo di gestione. I futuri programmi dovran-
               no tendere al riconoscimento generale dell’importanza dell’acqua come
               elemento prezioso e vitale che deve essere gestito in modo razionale,
               tenendo conto dell’ambiente, del rispetto delle risorse e dei principi di
               solidarietà sociale.








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