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Indispensabile per il Mediterraneo una strategia che punti ad una vera “cultura dell’acqua”


               mento di una rete di punti focali e nazionali per l’acqua. Il sistema è
               sostenuto da Italia, Francia e Spagna e cofinanziato dalla            FOCUS
               Commissione europea;
            - a questa prima realizzazione, a cui l’Italia ha dato un contributo de-
               terminante, tale da farle ottenere la presidenza del Comitato di dire-
               zione per la cruciale fase iniziale, ha fatto seguito, su iniziativa del
               Governo italiano, una Conferenza ministeriale euro-mediterranea,
               tenutasi a Torino nel novembre 1999, con l’obiettivo di aprire la via
               ad un articolato e coerente programma di collaborazione in questo
               settore vitale.
               Sulla base del quadro organico approvato a Torino, i ventisette par-
            tner si sono impegnati a collaborare sul piano operativo.
               Il significato della Conferenza di Torino è certamente quello di aver
            definito gli indirizzi strategici e le direttrici per la realizzazione di attività
            prioritarie, inserite in un quadro coerente, per il miglioramento della ge-
            stione e della disponibilità sostenibile dell’acqua al fine di permettere un
            equilibrato sviluppo sociale ed economico nella regione mediterranea.
               È certo che Torino ha aperto, per la prima volta, la strada al passag-
            gio dalle affermazioni di principio alla realizzazione dei progetti opera-
            tivi che tutti i Paesi del Mediterraneo attendono ancora con impazien-
            za. A sette anni dall’ultima Conferenza di Torino, purtroppo, non sono
            state promosse ulteriori occasioni di dialogo a livello regionale sul futu-
            ro della gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo, con
            la conseguenza che l’unico progetto di rilievo regionale ad oggi appro-
            vato dal partenariato euromediterraneo resta il SEMIDE, cofinanziato,
            come si è detto, dall’UE, dall’Italia, dalla Spagna e dalla Francia.
               Saranno quindi necessarie, anzi, urgono, forme nuove di collabora-
            zione tra governi e investitori, tra utenti e gestori, tra scienziati e deci-
            sori, per poter pervenire a risultati validi, nell’alveo delle linee direttrici
            della avviata collaborazione in ambito regionale.
               Un punto di particolare rilevanza è costituito dalla comune consape-
            volezza e dall’affermazione che da una politica dell’acqua, basata in       6
            passato su una strategia di distribuzione a titolo pressoché gratuito,      n.
            svincolata dal valore economico, sociale e ambientale della risorsa, si     -  II
            dovrà passare presto ad una politica di valorizzazione e di aumento del-
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