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Acqua come fonte di sicurezza alimentare
È importante distinguere fra l’acqua che è prelevata e l’acqua che è
FOCUS
effettivamente consumata. Dei 3.600 km d’acqua prelevata annualmen-
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te, all’incirca la metà è consumata dall’evaporazione e dalla traspirazione
delle piante. L’acqua che è stata prelevata ma non consumata, per con-
tro, ruscella nuovamente sulla superficie verso i fiumi o s’infiltra nel ter-
reno e s’immagazzina negli acquiferi. Quest’ultimo tipo d’acqua è gene-
ralmente di qualità minore rispetto a quella prelevata. L’irrigazione con-
suma la maggior parte dell’acqua prelevata (spesso la metà o anche di
più) quale risultato dell’evaporazione, dell’inclusione nel raccolto e della
traspirazione dalle piante. L’altra metà ricarica la falda o il flusso superfi-
ciale o si perde in evaporazione non produttiva. Sino al 90 per cento del-
l’acqua prelevata per uso civile/domestico ritorna ai fiumi ed agli acqui-
feri in forma di refluo. Le industrie in genere consumano solo circa il 5
per cento dell’acqua che prelevano. L’acqua di scarico derivante da siste-
mi fognari per usi urbani/domestici e quella proveniente dalle industrie
dovrebbe essere trattata prima del rilascio nei fiumi e possibilmente riu-
tilizzata ma, spesso, è fortemente inquinata.
Figura 4
Prelievo d’acqua per regione e per settore Prelievo e consumo d’acqua per i tre settori
d’utilizzo (1995)
Civile/ Civile/
Domestico Domestico
Agricoltura 10% Agricoltura 3%
69% 93%
Industria
21% Industria
4%
Prelievo d’acqua Consumo d’acqua
I grafici relativi al prelievo idrico per l’irrigazione non includono
l’uso diretto dell’acqua piovana in agricoltura; in realtà, è prodotto più
cibo mediante l’uso diretto dell’acqua piovana che non mediante acqua
di irrigazione ed inoltre anche le colture irrigue usano un considerevole
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quantitativo di acqua piovana. Le figure evidenziano l’importanza del-
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